Riportiamo discorsi e omelie di Benedetto XVI durante questo tempo di Natale, dagli auguri natalizi alla Curia Romana al Messaggio "Urbi et Orbi" del 25 dicembre.
26 dicembre 2010
Solennità del Natale del Signore: Messaggio Urbi et Orbi (Natale 2010)“L’incarnazione del Figlio di Dio è un avvenimento che è accaduto nella storia, ma nello stesso tempo la oltrepassa. Nella notte del mondo si è accesa “una luce nuova, che si lascia vedere dagli occhi semplici della fede, dal cuore mite e umile di chi attende il Salvatore. Se la verità fosse solo una formula matematica, in un certo senso si imporrebbe da sé. Se invece la Verità è Amore, domanda la fede, il ‘sì’ del nostro cuore”.
24 dicembre 2010: Messa di mezzanotte
"L’intreccio di grazia e libertà, l’intreccio di chiamata e risposta non lo possiamo scindere in parti separate l’una dall’altra. Ambedue sono inscindibilmente intessute tra loro. Così questa parola è insieme promessa e chiamata. Dio ci ha prevenuto con il dono del suo Figlio. Sempre di nuovo Dio ci previene in modo inatteso. Non cessa di cercarci, di sollevarci ogniqualvolta ne abbiamo bisogno. Non abbandona la pecora smarrita nel deserto in cui si è persa. Dio non si lascia confondere dal nostro peccato. Egli ricomincia sempre nuovamente con noi. Tuttavia aspetta il nostro amare insieme con Lui. Egli ci ama affinché noi possiamo diventare persone che amano insieme con Lui e così possa esservi pace sulla terra".
Udienza generale del 22 dicembre 2010
"Il presepio, come genuina testimonianza di fede cristiana possa offrire anche oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell’amore infinito del Padre".
Ai cardinali, arcivescovi, vescovi e prelati della Curia Romana, per la presentazione degli auguri natalizi (20 dicembre 2010)
"In noi sacerdoti e nei laici, proprio anche nei giovani, si è rinnovata la consapevolezza di quale dono rappresenti il sacerdozio della Chiesa Cattolica, che ci è stato affidato dal Signore".
Fonte: http://www.opusdei.it/art.php?p=42033
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