domenica 30 ottobre 2022

Conferenza Associazione Culturale Movimento Monarchici - Castello Beccaria Pieve del Cairo (PV)

 


Sabato 29 Ottobre, ore 16:30, l'Associazione Culturale Movimento Monarchici, ha organizzato la conferenza presso il Castello Beccaria. Prende la parola il Presidente Nazionale che ringrazia i proprietari per averci ospitato. Il pubblico, molto preparato, con domande molto mirate. E' intervenuto il Sindaco del Comune, Nicolò Capittini, che ha fatto una panoramica storica del Comune. A seguire già l'Europarlamentare Fabrizio Bertot, imprenditore e scrittore, che ha trattato il tema dell'Unione Europea, molto sintetico e chiaro, il pubblico ha vivacizzato il tema. A seguire Massimo Carpegna, musicista, scrittore e giornalista, che ha tracciato una panoramica molto importante sul mondo del lavoro inerente alla cultura. Bravissimo, ha anticipato il suo intervento mostrando uno spaccato del film di Alberto Sordi, ricollegato al suo tema. Mauro Mazzoni, il Presidente, ha anche presentato la Federazione Corona D'Italia, illustrando i loghi e le varie associazioni.

Incontro a Pavia con il Marchese Matteo Domenico Borioli



 Il Presidente Nazionale dell'Associazione Culturale Movimento Monarchici, Mauro Mazzoni, ha incontrato a Pavia il Marchese Matteo Domenico Borioli, nostro iscritto, che ci ha omaggiato di un bellissimo quadro del grande Maestro Beethoven, personalmente e a tutta l'associazione.


Lo ringraziamo per la sua generosità e il suo talento.


mercoledì 19 ottobre 2022

L’Associazione Culturale Movimento Monarchici (ACMM), organizza una conferenza al Castello Beccaria

 

I monarchici aderenti alla “Corona d’Italia”, è un’associazione registrata in Italia, che prima ed al di sopra di qualsiasi legittima opzione dinastica, condividono il Principio ideale della Monarchia costituzionale quale unica forma di Stato Super Partes e in grado di esprimere l’origine meta-politica dell’Autorità, garanzia suprema della Libertà, allo stesso tempo “Corona d’Italia” auspica una vera pacificazione nazionale, basata non sull’imposizione di una memoria unica, bensì sul rispetto e la condivisione di memorie diverse, all’interno di una piattaforma di principi e valori.

Il Presidente dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici, Mauro Mazzoni

Il 29 Ottobre 2022, presso il Castello Beccaria di Pieve del Cairo (Pavia), in Piazza Paltrinieri 16, avrà luogo la conferenza intitolata “Cultura-Economia-Lavoro” a cui interverranno Niccolò Capittini (Sindaco di Pieve del Cairo), Fabrizio Bertot (Europarlamentare, Imprenditore, Scrittore), Massimo Carpegna (Musicista, Scrittore, Giornalista) e lo stesso Presidente dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici, Mauro Mazzoni.

L’evento sarà occasione per ricordare e ribadire le posizioni dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici, la quale ribadisce l’importanza del legame culturale tra l’Italia e la Russia che è sempre stato, a suo dire, strettissimo, nonché di perpetuo scambio, quanto di reciproca e grande considerazione. Il sentimento dei membri dell’Associazione è dunque che sia folle vedere come un’amicizia secolare sia stata cancellata dai missili “intelligenti” per uno scontro “folle” che neppure doveva accadere e coinvolgerci.

 

Fonte: https://unionetradizionalista.org/lassociazione-culturale-movimento-monarchici-acmm-organizza-una-conferenza-al-castello-beccaria/?fbclid=IwAR2NSYAKiQZtyodq5Db2OSmZhaBaiCHazQHn9hfE_8-QcxZUPbEohfuAGUY

mercoledì 14 settembre 2022

Visita alla Fondazione Giacomo Puccini Lucca

 

Rivedere Lucca, qualunque sia la tua città e patria, è sempre come tornare a casa, abbracciare nuovamente questa piccola comunità medievale racchiusa da possenti mura, che testimoniano la sua volontà d’indipendenza. Con l’amico Mauro Mazzoni, presidente dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici, abbiamo lasciato che i passi ci conducessero a riscoprire le sue bellezze e le sue storie, dal Duomo alla chiesa di San Paolino, a Santa Caterina, detta anche delle sigaraie, alla piazza che, sotto l’Impero Romano, fu un anfiteatro, fino alla Torre Guinigi. Secoli di storia si stratificano a Lucca, piccolo e prezioso scrigno dalle mille bellezze. Naturalmente, siamo arrivati alla statua in bronzo di uno dei suoi concittadini più celebri: Giacomo Puccini, a pochi passi dalla sua casa natale. Era un condominio, con l’appartamento dei Puccini al secondo piano, e tale è rimasto.
La visita è poi approdata a salutare un altro amico: il Maestro Alberto Veronesi, da poco nominato Presidente della Fondazione Puccini. Persona squisita e umile, nonostante il cognome ingombrante, dalla sensibilità ed emotività pucciniana, direi. Un vero artista. Alla Fondazione, Mazzoni ed io abbiamo conosciuto un altro personaggio notevolmente interessante: Luigi Viani, responsabile relazioni esterne. Quando ho saputo che il suo bisnonno pittore era amico fraterno di Puccini e uno dei redattori nel 1897 del celebre e ironico Statuto del Club "la Bohème", non ho potuto trattenermi dal cogliere l’occasione per tempestarlo di domande. Ho scoperto così che “sor Giacomo” non era solo un operista sublime, ma un uomo proiettato nel futuro. Per scherzo, s’improvvisò “creativo pubblicitario”, elaborando uno slogan in rima per promuovere un dentifricio tedesco e non era un caso che i suoi cappelli fossero in gran parte della Borsalino! Puccini era anche un “influencer”, diremmo oggi. Che personaggio straordinario!
Con il Maestro Veronesi abbiamo parlato di possibili progetti e collaborazioni e, in generale, di una situazione italiana per certi versi inspiegabile. Tutti e quattro siamo stati d’accordo nell’affermare che l’Italia potrebbe vivere di turismo, di cultura in senso lato e di creatività, o terziario avanzato come si dice più appropriatamente. Abbiamo città come Luc
ca, ma il bel Paese è tempestato da Nord a Sud di agglomerati simili, che in qualsiasi nazione rappresenterebbero il fiore all’occhiello per la sua storia millenaria, i monumenti, il cibo, le tradizioni e i personaggi illustri ai quali ha dato i natali. A Lucca hanno emesso il primo vagito, oltre a Giacomo Puccini, Luigi Boccherini, Alfredo Catalani, Francesco Geminiani… per restare solo nella musica.
Il discorso si è poi concluso con un’amara considerazione, che riguarda la guerra in corso. Il legame culturale tra l’Italia e la Russia è sempre stato stretto, di reciproca e grande considerazione, di scambio. Improvvisamente siamo diventati nemici e un’amicizia secolare è stata cancellata dai missili “intelligenti” per uno scontro “folle” che neppure doveva accadere e coinvolgerci. Finirà tutto questo? Quando finirà? Il mondo tornerà ad essere spaccato in due, come negli anni della cortina di ferro? L’augurio mio e degli amici lucchesi è che ciò non accada: quando si ergono mura invalicabili, come quelle di Lucca, la possibilità di un conflitto allargato aumenta in modo esponenziale e l’umanità non può permetterselo, se non vuole estinguersi. Nell’immagine, il Maestro Veronesi, Mauro Mazzoni, Massimo Carpegna, con Luigi Viani a fare da fotografo!

martedì 6 settembre 2022

Visita al Castello Beccaria - Pieve del Cairo - Pavia

Il Presidente Nazionale della Associazione Culturale Movimento Monarchici, Mauro Mazzoni, facente parte, della Federazione Monarchica - Corona d Italia , si è recato in visita, presso l'imponente Castello Beccaria, del XII secolo. Nel 300 di proprietà della Famiglia Beccaria,  ritenuto il piu imponente della Provincia di Pavia. Come associazione culturale monarchica, siamo molto attenti alle realta, storiche , culturali, locali e turistiche. Il Castello, è posizionato nel trianglo, industriale, Genova, Milano, Torino, con vicinanze Valenza del Po, con le loro industrie orafe, e il vicino Monferrato, conosciuto in tutto il mondo per i loro pregiatissimi vini. Il Sindaco, Niccolo Capittini , del Comune Pieve del Cairo, giovane, vulcanico, abbiamo visitato, le parti piu importanti come salotto ricevimenti, biblioteca, sala rossa, stanze da letto, cucina e salottini, colpiscono molto le decorazioni murali dipinti e sculture. I Proprietari, si sono attivati, perche un'ala del Castello, diventi zona di recezione turistica, con appartamenti, diventando agriturismo. Nel Castello, sono reperibili 300 abiti di epoca, fedelmente riprodotti, disponibili per film, teatro, ed eventi storici. Nel Castello, e presente un fantasma femminile,  e segnalo anche che nel Castello è stata girato un film da una prestigiosa troup e attori cinesi. Il Castello accoglie visitatori, con aperture speciali. 








Indirizzo: Piazza Paltineri, 16, 27037 Pieve del Cairo PV
Telefono: 347 054 3136
Provincia: Provincia di Pavia

lunedì 13 giugno 2022

S.A.R. IL PRINCIPE AIMONE DUCA DI SAVOIA ALLA CERIMONIA PER ONORARE S.A.R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA-AOSTA DUCA DEGLI ABRUZZI

 

S.A.R. Principe Aimone Duca di Savoia già VI Duca d’Aosta e delle Puglie, Capo della Real Casa, ha presenziato alla cerimonia organizzata dalla Federazione Nastro Azzurro di Bologna, nella persona del Vice Presidente Dott. Davide Nanni, dove sono stati resi gli Onori a S.A.R. Luigi Amedeo di Savoia-Aosta Duca degli Abruzzi, presso la rotonda a Lui dedicata in zona Pescarola.

Alla cerimonia di intitolazione di una Rotonda a Pescarola (BO), alla memoria del Principe Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, Duca degli Abruzzi, erano presenti Autorità Militari e Civili, le Associazioni d’Arma oltre agli Assessori Simone Borsari e Daniele Ara, presente anche il Presidente Mauro Mazzoni dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici facente parte della Federazione Corona d’ Iitalia.

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Il Principe Luigi Amedeo degli Abruzzi (1873-1933) figlio del I Duca d’Aosta, è stato un famosissimo esploratore che ha sempre ispirato i Savoia e gli Aosta.

Luigi Amedeo Giuseppe Maria Ferdinando Francesco di Savoia, I Duca degli Abruzzi è stato un nobile, Ammiraglio, Esploratore e Alpinista Italiano. Nel giro di poco più di un decennio, tra il 1897 e il 1909, ha compiuto spedizioni che lo hanno reso internazionalmente celebre. Nel 1897 la prima ascensione del Monte Saint Elias, in Alaska; nel 1900 la spedizione al Polo nord (a bordo della nave Stella Polare) che raggiunse la latitudine Nord più avanzata dell’epoca; nel 1906 l’esplorazione del massiccio africano del Ruwenzori e l’ascesa delle sue cime maggiori; nel 1909 la spedizione nel Karakorum, con il fallito tentativo di ascesa del K2 e il nuovo record mondiale di altitudine.
Durante la Prima Guerra Mondiale è stato al comando della flotta alleata. In seguito si è dedicato fino alla sua morte a un innovativo progetto di sperimentazioni agricole e di cooperazione con popolazioni locali in Somalia.

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La giornata a ricordo di S.A.R. Amedeo di Savoia-Aosta, Eroe dell’Amba Alagi, nell’80° Anniversario della scomparsa a Nairobi (deceduto nel 1942 in prigionia dopo aver ricevuto l’Onore delle Armi per la strenua resistenza sull’altura Etiope), si è conclusa con una conferenza tenuta dal Prof. Aldo Mola, scrittore e storico, che ha illustrato brillantemente una delle pagine più emozionanti ed Eroiche della Storia Patria.

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Infine, per coloro che ancora non conoscono Aimone di Savoia Aosta questa è la Sua presentazione:

Sua Altezza Reale il Principe Aimone di Savoia Duca di Savoia, già Duca di Aosta e delle Puglie e Capo della Casa Reale, nasce a Firenze il 13 Ottobre 1967, figlio delle LL.AA.RR. il Principe Amedeo di Savoia e Claudia d’Orleans Principessa di Francia.
Alla nascita, Sua Maestà il Re Umberto II gli concede il Titolo di Duca delle Puglie, tradizionale dell’erede dei Savoia Aosta.
Umberto II, quando Aimone era adolescente, gli conferisce il Collare dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata e le Insegne di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro oltre a quello della Corona d’Italia; tutto questo con molto anticipo rispetto al solito, fatto unico mai accaduto prima in Casa Savoia.
Nello stesso anno, il Principe Aimone entra nel famosissimo Collegio Navale Morosini a Venezia dove consegue la Maturità Classica, continuando poi con l’Accademia Navale; parteciperà anche alla Guerra del Golfo.

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Concluderà i suoi studi presso l’Università Bocconi di Milano e inizierà poi, dopo una lunga gavetta in varie Aziende, la sua carriera in Pirelli; attualmente è il Direttore Generale di Pirelli Tyres Russia e Responsabile per il Mercato Italiano con i Paesi dell’Est e Scandinavi ed è C.E.O della Pirelli Tyre, ruolo per il quale ha ricevuto anche Onorificenze dallo Stato Italiano.
Aimone, oltre ad una grande cultura storica ed economica, parla diverse Lingue: Italiano, inglese, russo, francese, greco ecc…
Il Principe non ha mai fatto parlare di sé, mai uno scandalo, mai un gesto di troppo, mai fuori posto, mai una gaffe, mai una dichiarazione al di sopra del suo ruolo, sempre elegante e discreto; - riservatezza e senso del dovere - sono le sue parole d’ordine.
Sposato dal 2008 con S.A.R Olga Principessa di Grecia, con la quale ha avuto Tre figli:
Umberto Principe di Piemonte, Amedeo Duca degli Abruzzi e la Principessina Isabella.
Quando il lavoro glielo consente, viene in Italia, spesso anche a trascorrere qualche giorno di riposo presso una Tenuta di campagna in Puglia.

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Perché in Italia dovrebbe tornare la Monarchia?

Basterebbe guardare i vantaggi economici che hanno gli Stati europei con questa forma Istituzionale, Svezia, Norvegia, Olanda, Danimarca, Spagna, Gran Bretagna.
La Monarchia dà una certa continuità e se adeguata alle regole democratiche in continua evoluzione è un sistema che dà al Paese la possibilità di rinnovarsi mantenendo però una certa tradizione
”.
Aimone di Savoia Aosta

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S.A.R. Principe Aimone Duca di Savoia già VI Duca d’Aosta e delle Puglie, Capo della Real Casa, senza ombra di dubbio, dovrebbe essere più conosciuto dagli italiani, sia come persona, sia come grande professionista ma anche e soprattutto come Principe di Casa Savoia, così che possa essere amato ed apprezzato come merita.

Maurizio Bartolini
Direttore Responsabile

 Fonte: Radio Truman TV

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sabato 4 giugno 2022

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE MOVIMENTO MONARCHICI IN VISITA ALL’ANTICA CHIUSA BORRINI A SANT’ANDREA DI COMPITO “BORGO DELLE CAMELIE”

Siamo andati nuovamente a Sant’Andrea di Compito, nel comune di Capannori in provincia di Lucca, a trovare uno dei più grandi impresari agronomi di fama mondiale nonché esperto e studioso di Camelie, Guido Cattolica (che in Sant’Andrea di Compito nella famosa Antica Chiusa Borrini svolge la sua intera attività) in compagnia del Presidente dell’Associazione Culturale Movimento Monarchici, Mauro Mazzoni che ha voluto visitare per intero questa bellissima tenuta avvolta da un particolare alone non solo storico ma anche suggestivo e per certi versi mistico.

Il Presidente e Fondatore Mauro Mazzoni, con questa visita in uno dei territori più belli d’Italia, ha voluto evidenziare che l’Associazione è nata non solo per tenere vivo l’ideale dell’Istituto Storico della Monarchia in Italia ma, tende a precisare, dove c’è un borgo, una realtà identitaria forte, una tradizione radicata, ma anche un ambiente e paesaggi da tutelare, ecologia, storia ecc… loro dell’Associazione sono molto attenti a tutta una serie di valorizzazioni. Ed è per questo che il Presidente Mauro Mazzoni ha ricevuto anche un plauso da parte del Principato di Monaco perché, come è noto, S.A.S. il Principe Alberto II è molto attento a tutto ciò che è legato all’ecologia e al suo ecosistema.

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Nel corso di questi anni all’Antica Chiusa Borrini ci sono transitati un’infinità di turisti, botanici, studiosi, ma anche grandi personaggi di rilievo mondiale.

Fra le tante visite anche quella del Garden Club de Monaco che per l’occasione ha omaggiato Guido Cattolica con uno Swarovski in ricordo del Principato di Monaco.

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Fra i tanti progetti in corso c’è anche un film… Il tutto è iniziato quando lo scrittore francese Gérard De Cortanze rimasto affascinato della storia e della vita di Guido Cattolica ha preso ispirazione per il suo romanzo Assam (vincitore del Premio Renaudot nel 2002) da lì un giorno, Guido, ricevette la telefonata dell’attrice francese Sophie Marceau perché voleva conoscere non solo il personaggio che aveva ispirato il romanzo Assam ma anche perché sarà lei la protagonista di quel film. Ed infine è stata sempre lei, Sophie Marceau, a contattare i Grimaldi che, affascinati da tutto ciò, invitarono Guido Cattolica nel Principato di Monaco, dedicando un’intera serata alla sua storia e al suo tè.

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Per quanto riguarda l’Antica Chiusa Borrini forse non tutti sanno che ha un forte legame con un pezzo di storia della Monarchia, di quella parte della Monarchia del passato, perché dentro l’Antica Chiusa, nella Cappellina privata di famiglia, c’è seppellita una Principessa, Caroline Credyck, la moglie dell’avo di Guido Cattolica (erede di una Principessa) che era la figlia di una Principessa di Sassonia, persona importantissima dei primi dell’800 nel comprensorio della Polonia, unica donna grande elettrice del Principato di Sassonia, cosa innovativa per le donne dell’epoca…

Inoltre nella Cappellina di Famiglia, presente in questa tenuta, ci sono seppelliti i familiari di Guido Cattolica e fra questi c’è anche il Dott. Angelo Borrini che è stato quello che ha portato le camelie a Compito il quale era il dottore oculista personale del Duca di Lucca Carlo Ludovico di Borbone (nato a Lucca, 18 gennaio 1823)… e fra i suoi tanti viaggi quando conobbe Caroline Credyck si innamorarono e si sposarono…”-

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Tornando alle varie coltivazioni e passioni di Guido Cattolica a breve entreranno nel registro internazionale delle varietà la Camelia dedicata alla Regina Elena che il sottoscritto (Maurizio Bartolini), a suo tempo, ha voluto proporre a Guido Cattolica e che per l’occasione invitai e feci venire a Sant’Andrea di Compito S.A.R. il Principe Serge Karađorđević di Jugoslavia Casa Savoia, uno dei nipoti della Regina Elena nonché dell’ultimo nostro Re d’Italia Umberto II, per fargli conoscere Guido e per godere di questa tenuta di risonanza mondiale (di cui parlammo in un precedente articolo - https://radiotrumantv.com/truman-journal/item/375-guido-cattolica-il-signore-delle-camelie-ed-il-suo-nuovo-esemplare-unico.html) e anche per la camelia dedicata a Mafalda di Savoia personaggio ancora molto amato da tanti italiani…

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Voglio aggiungere che Guido ha creato centinaia di ibridi di camelie, incrociando manualmente i genitori, per dar vita a tanti figli, tutti diversi, ed ha dato un nome a tutte le camelie che ha ibridato... si va dai nomi della sua famiglia, del suo cane, di personaggi importanti, di stelle, una addirittura anche con il suo nome. E fra questi personaggi ne voglio citare alcuni come Carl Marx, Friedrich Engels, Mahatma Gandhi, Maria Antonietta, Diana d’Inghilterra (nonostante dall’Inghilterra abbia ricevuto una lettera di “protesta”), e tanti altri personaggi della cultura, storia, della monarchia e molto altro ancora.
Inoltre tra le tante varietà di Camelie, nell’Antica Chiusa ci troviamo anche cose particolari come la presenza di una “rosellina Canina” che Guido Cattolica ha preso nel Monastero di Minsk sul Danubio dove era andato a trovare i monaci per uno studio su alcuni libri antichi e trovando sul posto questa particolare specie si è fatto dare delle talee riuscendo col tempo a riprodurle anche in questo territorio del Compitese.

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Ma Guido Cattolica essendo legato anche a molte altre passioni come quella dell’astronomia (infatti tantissime camelie sono dedicate ad astri e stelle) ha nella sua tenuta anche un frammento di meteorite che cadde nelle Isole Filippine, dove a suo tempo lavorava suo fratello, e dopo averlo fatto analizzare all’Istituto Sant’Anna a Pisa è risultato avere 4,6 miliardi di anni per cui risale non ad un’epoca della geologia ma addirittura dell’astrofisica, quindi è l’epoca della costituzione del Sistema Solare. La particolarità di questo meteorite, che si chiamano condriti carbonacee (sono in assoluto le meteoriti più interessanti dal punto di vista scientifico perché oltretutto costituite dal materiale più antico ed incontaminato che si conosca), è il fatto che contiene aminoacidi i quali sono i precursori della vita. Quindi possiamo dire che l’origine della vita, è arrivata dallo spazio.

Ma tornando al tè è stato proprio questo grande agronomo che negli anni ’80 iniziò a studiare le camelie ed in particolare si concentrò sulla Camellia Sinensis nel voler provare ad ambientare il tè ai climi del luogo. Nonostante molti suoi colleghi lo prendessero per visionario, essendo loro succubi del retaggio inglese, nel tempo Guido Cattolica ha dimostrato che anche in Italia è possibile coltivare il tè, e anche molto pregiato visto i risultati.

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Ma non finisce qui perché di soddisfazioni Guido se ne è tolte molte in questi anni di studi e coltivazioni varie, fra le tante delegazioni internazionali fra cui delegazioni giapponesi, australiane, oltre a personalità importanti del “mondo del tè” e non solo, ci sono anche moltissimi personaggi che lo hanno cercato e andato a trovare… uno su tutti, un giorno si presentò al suo cancello Gérard Depardieu che gli disse: “Guido! So che qui produci il tè più squisito d’Europa!” - e Guido con i suoi modi semplici ed eleganti rispose: “Non so se sia il più buono, di certo è il più antico”… Ma ci sono stati anche altri personaggi importanti che si sono interessati a questa tipologia di tè come Robert De Niro e Quentin Tarantino fra tutti…

E quindi aggiungiamo solo che è dal 1987 che Guido produce l’antico tè: verde, bianco, nero e Oolong la cui pianta del tè è sempre la Camellia Sinensis ma la differenza sta nella lavorazione delle foglie.

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Ho citato prima che anche alcune personalità hanno fatto richiesta del tè coltivato da Guido Cattolica, ebbene spicca un nome su tutti Papa Benedetto XVI.
Di questa prima piantagione fatta in Italia e cioè nello specifico proprio di questo tipo di tè, ne aveva fatta richiesta una buona quantità addirittura Papa Ratzinger, grande cultore del tè che volle oltre 300 scatoline molte delle quali le inseriva negli auguri di Natale che inviava ai vari Ambasciatori nel mondo nell’ambito Vaticano, e questo (semmai ce ne fosse stato bisogno) è stato anche un propulsore conoscitivo sia della persona Guido Cattolica che delle sue piantagioni in vari luoghi sparsi per il resto del mondo.

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Concludendo voglio aggiungere che il tè di Guido Cattolica ha avuto una valutazione commerciale molto alta (costerebbe circa 1.380 euro al chilo) ma proponendolo con le confezioni delle scatoline che ha ideato Guido è chiaro che rimane più commerciabile e fruibile.
Ma non dobbiamo solo soffermarci alla parte economica, perché la cosa particolare di questa tipologia che Guido produce è che il suo , incondizionatamente, è esente da pesticidi (cosa non indifferente e molto importante) e la stessa bustina usata una volta può essere utilizzata anche per una seconda infusione…

Voglio come sempre ringraziare Guido Cattolica per tutto l’impegno profuso nel creare, produrre e far conoscere un prodotto di altissimo livello; per far conoscere un territorio meraviglioso come il Compitese e nello specifico Sant’Andrea di Compito (nel Comune di Capannori in provincia di Lucca); e lo ringrazio per il suo senso di umanità, gentilezza e cordialità di uomo d’altri tempi… un vero signore…

...Il Signore “del tè” delle Camelie...

Maurizio Bartolini
Direttore Responsabile

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martedì 19 aprile 2022

NASCE LA FEDERAZIONE MONARCHICA " CORONA D'ITALIA"

 

CORONA D’ITALIA
Foedere Et Religione Tenemur

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Corona d’Italia” è una proposta di Federazione rivolta a tutte le Associazioni Monarchiche Italiane.
Ciascuna di esse, senza rinunciare alla propria identità statutaria, è chiamata a collaborare con le altre attraverso un patto (foedus) indissolubile in nome del comune obiettivo e per tutte le attività storico-culturali monarchiche sul territorio italiano.
Questo accordo si fonda sui principi contenuti nella carta valoriale “Orientamenti Generali” che costituisce la base per la costituita Federazione di Associazioni Monarchiche denominata “Corona d’Italia”.
Le Associazioni Fondatrici della Corona d’Italia con i rispettivi rappresentanti sono:
- Club Reale Italiano: Andrea Spettoli, Mariano Torre, Nicolas Rodolfo Kropacek;
- Camicie Azzurre (Disobbedienti per vocazione): Berardo Tassoni, Rossano Bucciarelli, Giuseppe di Bonaventura;
- Circolo Monarchico “Dante Alighieri” - Patto per la Patria: Giovanni Ruzzier, Giovanni Flamma, Alberto Urizio v. Koverech;
- Associazione Culturale Movimento Monarchici: Mauro Mazzoni, Graziella Belli, Giacomo Paganelli.

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I rappresentati delle “Associazioni Fondatrici” sono membri del primo Direttivo che, all’unanimità, hanno proclamato Portavoce il Cavaliere della Corona d’Italia e Senatore del Regno Giovanni Ruzzier, il quale resterà in carica fino all’autunno di questo anno per coordinare le attività della Federazione.

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I monarchici aderenti alla “Corona d'Italia”, prima ed al di sopra di qualsiasi legittima opzione dinastica, condividono il Principio ideale della Monarchia costituzionale quale unica forma di Stato Super Partes e in grado di esprimere l’origine meta-politica dell’Autorità, garanzia suprema della Libertà.
Corona d’Italia” auspica una vera pacificazione nazionale, basata non sull’imposizione di una memoria unica, bensì sul rispetto e la condivisione di memorie diverse, all’interno di una piattaforma di principi e valori.
Questo patto antico e nuovo, fatto di pensiero e di azione, guarda al passato con fierezza ma senza nostalgie, superando divisioni e rancori.
La storia della “Corona d’Italia” trae linfa vitale dalle Case Reali e Imperiali-Reali pre-unitarie (Savoia, Borbone-Due Sicilie, Borbone-Parma, Casa Imperiale e Reale Asburgo-Este e Asburgo-Lorena), i cui Stati vennero annessi con plebisciti confermativi nel Regno d’Italia per opera di Vittorio Emanuele II di Savoia, Padre della Patria, che ha promosso la crescita culturale ed economico-sociale degli italiani, fortificandone le solide virtù militari e civili, realizzando la “Vision dell’Alighieri” e coronando il Risorgimento d’Italia.

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Corona d’Italia” è la fucina politico-culturale all’interno della quale, come focolare a carbone di un fabbro ferraio, sarà forgiata una nuova Aristocrazia del pensiero, del merito e del servizio.
Profondamente radicata nella sacra terra italiana, questa élite si presenterà come comunità più ristretta, più affinata ed eroica, fondata su virtù cortesi quali onore e fedeltà, lealtà e dirittura, audacia e purezza, generosità e magnanimità, coraggio e talento.
Corona d’Italia” è un cantiere di progetti finalizzati all’affermazione dell’Idea monarchica.
Essa guarda con attenzione a tutte le entità associative, nazionali ed estere, desiderose di combattere per la salvaguardia e la ricostruzione della Civiltà d’Europa, fondata sulla Tradizione e sulla “Sacra Tetrade”: Dio, Patria, Famiglia, Persona.
Corona d’Italia” non vuole re-staurare le monarchie del passato.
Suo obiettivo precipuo è in-staurare la Monarchia di sempre.

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Nel prossimo autunno, al fine di elaborare un completo e strutturato Statuto Federale, verrà organizzata una riunione planetaria con tutte le Associazioni che, dopo aver sottoscritto gli “Orientamenti Generali”, avranno aderito al patto “Corona d’Italia”.

Ed infine, dal Principato di Monaco oltre a fare tanti auguri alla nascente Federazione Monarchica, voglio concludere con un vecchio motto ma, secondo me, sempre ancora di moda e di grande auspicio.

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Articolo di Maurizio Bartolini, Direttore di Truman Journal, Principato di Monaco

https://radiotrumantv.com/truman-journal/item/420-nasce-la-federazione-monarchica-corona-d-italia.html?fbclid=IwAR0EclktegWZvcwyPFixCunpgDqXUKNBf5zRX9nPcFD6DKFZYQ_snDvwdSs

sabato 9 aprile 2022

Nata la Federazione Monarchica Corona D'Italia


 
 
E' nata il 3 Aprile 2022 la Federazione Monarchica Corona D'Italia per unire il mondo Monarchico.

L'adesione è aperta a tutte le associazioni, che con pari dignità, possono contribuire a costruire una vera alternativa culturale al decadimento della nostra società. 


Mauro Mazzoni

Presidente Nazionale Associazione Culturale Movimento Monarchici

sabato 26 febbraio 2022

Il mondo sapeva delle foibe dal 1946: il nuovo documento e i tanti altri armadi della vergogna

 



Tempus omnia revelat. Delle Foibe si sapeva tutto fin dal 1946: lo dimostra un documento rarissimo appena scoperto dal Circolo Monarchico Dante Alighieri e rilanciato dal sito www.italiacoloniale.com QUI
Si tratta di un reportage, con tanto di foto, stilato dal giornalista Jean Morena per la rivista belga  “Europe Amerique” del 24 ottobre 1946.
Nell’articolo di sette pagine si denuncia la strage di italiani a Fiume e in Istria  ad opera dell’OZNA - la terribile polizia politica di Tito - e dei reparti speciali di liquidazione dell’Armata Jugoslava (KNOJ).
La rivista è spuntata fuori dall’Archivio-Museo storico di Fiume di Roma, era nel fondo “Riccardo Zanella” (capo dell’autonomia fiumana e antifascista). Il direttore del Museo Marino Michich commenta: “Il mondo sapeva delle gravissime persecuzioni  contro gli italiani e i «nemici del popolo», da parte del regime comunista jugoslavo di Tito. Vennero così in poco tempo massacrati nelle foibe e nei campi di concentramento tutti gli italiani che erano di ostacolo all’imposizione della nuova dittatura jugoslava. Anche gli autonomisti di Fiume, antifascisti e democratici furono assassinati da sicari della polizia segreta jugoslava “OZNA”. Dopo il 1947 cadde il silenzio sui crimini commessi nei confronti di oltre 12.000 italiani di Trieste, Gorizia, Pola, Fiume, Zara”.
(Occorre ricordare, tuttavia, che i massacri titini erano iniziati subito dopo l’8 settembre ‘43, alla liquefazione del Regio Esercito badogliano, finché tedeschi e repubblicani non ripresero il controllo del territorio, qualche mese dopo, facendo cessare la prima “ondata” di infoibati).
Ora, questo documento emerge giusto in concomitanza con le polemiche suscitate dal prof. Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, che ha convocato, in occasione del 10 febbraio - con grande tatto per le famiglie delle vittime - un convegno sul tema: «Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del ricordo».
Attaccato da vari giornali, Montanari si è difeso dichiarando: “L’università fa il suo mestiere di ricerca ed espressione del pensiero critico senza schierarsi politicamente”. Quindi, vista la dichiarata equidistanza, l’anno prossimo vedremo il rettore presiedere un convegno “sull’uso politico della memoria dell’Olocausto”? Magari sbagliamo, ma non sembra molto plausibile. 
In ogni caso, la storia si fa sui documenti, e l’articolo di Jean Morena è il migliore contributo al dibattito suscitato da Montanari in quanto dimostra proprio l’uso politico che si è fatto, dal 1946 al 2004, della memoria delle Foibe attraverso la negazione e la censura politica: direttamente responsabile quel Partito Comunista Italiano che, nella logica spartitoria del potere, d’accordo con la Dc, aveva militarmente occupato il mondo della cultura. Il seminario di Montanari rende anche involontariamente giustizia a quegli storici postfascisti, alla Giorgio Pisanò, che già negli anni ’50 scrivevano di Foibe, ovviamente inascoltati.
Giampaolo Pansa attinse a piene mani a quegli accurati repertori, disarticolando brutalmente la vulgata resistenziale, ma sono ancora tanti gli “armadi della vergogna” da riaprire sulle foibe.
Per esempio - commenta il ricercatore storico Massimo Lucioli – si parla sempre dei titini, ma non si menzionano i partigiani rossi italiani che «lasciarono fare», o parteciparono a quei misfatti. Basterebbe ricordare l’«Eccidio di Porzûs»: nel febbraio ’45: diciassette partigiani bianchi/socialisti della Brigata Osoppo, furono trucidati da una brigata partigiana  del PCI, (capitanata da Mario Toffanin detto "Giacca"). La loro colpa? Insieme ai repubblicani, volevano difendere i nostri confini dalle orde yugoslave intenzionate a impadronirsi di tutto il Veneto. E come non ricordare il «Treno della Vergogna», il convoglio che trasportava ad Ancona alcune migliaia dei 270.000 profughi istriani e dalmati, che fu preso a sassate dai comunisti, i quali versarono sulla banchina il latte destinato ai bambini affamati. Allora c’era un diverso concetto di «accoglienza»”.
Da qui si capisce perché l'estrema sinistra italiana si oppose all'istituzione del Giorno del ricordo istituito con legge n.1874 del 2004: i quindici “no” alla Camera furono espressi dal Partito dei Comunisti Italiani e da Rifondazione Comunista. Sul sito della Camera, fra i contrari, restano i nomi di Oliviero Diliberto, Armando Cossutta, Marco Rizzo,  Nichi Vendola e Giuliano Pisapia.
Chissà se quei deputati erano bene informati sui dettagli: l’uccisione per infoibamento era crudelissima. I nostri compatrioti venivano legati con del filo di ferro ai polsi, e schierati sull’argine di questi crepacci carsici. Poi i comunisti sparavano trapassando i primi due o tre che, precipitando nella foiba trascinavano tutti gli altri, condannati così a sopravvivere per giorni in quelle voragini fino a morire di fame, freddo e per le ferite.
Lo si sapeva dal ’46, ma qualcuno ancor oggi, vorrebbe rimettere tutto sotto al tappeto. 
Ma questo documento apre uno squarcio su un vero abisso di storia obliterata e censurata. Gli "armadi della vergogna" sono ancora tantissimi e per un neolaureato in storia si tratta di una vera e propria "foresta vergine" tutta ancora da esplorare. 
"Basti pensare - prosegue Massimo Lucioli - ai fascicoli dimenticati, ad esempio, sulla guerra aerea terroristica degli Alleati, che mitragliavano gratuitamente i civili italiani per esacerbare la popolazione verso il Regime. Tanto per dare un’idea di ciò che non si sa, i primi a bombardare il territorio nemico furono gli inglesi, il 9 settembre 1939, a danno della Germania. In tutto l’arco della guerra, i tedeschi scaricarono sull’Inghilterra 70.000 tonnellate di bombe (incluse V1 e V2)  provocando circa 50.000 morti; gli Alleati ne sganciarono 1 milione  e 600.000 sulla Germania, 24 volte tanto, causando 800.000 vittime. Si potrebbe anche trattare dei campi di concentramento alleati: 130.000 prigionieri di guerra tedeschi furono lasciati morire di fame, stenti e malattie nei campi francesi di Sinzig, Andernach, Thorree, Nizza, Langres, etc. (200.000 stimati dalla Croce Rossa internazionale) cui si devono sommare altri 800.000 militari tedeschi fatti morire nei campi di concentramento  americani sul Reno, a guerra finita. Questo avveniva in ossequio alla direttiva JCS 1067 la quale recepiva il piano di “carestia artificiale” (con la ruralizzazione della Germania sconfitta) messo a punto dal sottosegretario al tesoro Usa Henry Morgentahu jr. e che produsse, dopo la conferenza di Postdam, dal 1945 al ’50, oltre 5 milioni di morti civili tedeschi. Ancora nell’inverno 1947, il tasso di mortalità neonatale in Germania era oltre il 90%, ovvero 16 volte superiore a quello del 1942, quando il paese era in piena guerra. Per non parlare del capitolo, tutto ancora da scoprire, delle marocchinate in Germania sudoccidentale”.
Non è una questione di "bilancia" fra chi ha fatto meglio o peggio degli altri. Il punto è che la verità storica va detta TUTTA. 
Quindi, attenzione a parlare di “uso politico della memoria”: la censura e l’omissione contano quanto la propaganda esplicita.

martedì 15 febbraio 2022

MILANO, IL PIACERE DI VIVERCI

 

Milano, febbraio 2022

 

Oggetto: "NEWSLETTER n 9 - MILANO, IL PIACERE DI VIVERCI".

 

Gentile Mazzoni Mauro 

 

Ti informo che nelle elezioni del 3 e 4 ottobre us al Municipio 1 di Milano (ex consiglio di Zona 1- Centro storico) nonostante tutto la lista da me capeggiata ( ero il candidato Capolista di FORZA ITALIA al Municipio 1) prende 11,22% (FORZA ITALIA é NEL MUNICIPIO 1 IL PRIMO PARTITO D'OPPOSIZIONE).

 

Con soddisfazione prendo atto che negli stessi seggi al Comune prende l' 8,29%.

 

Sono molto soddisfatto, infatti, premiate un impegno mio e del gruppo di Forza Italia negli scorsi 5 anni, che non ha eguali, ed  una visione liberale della Politica (Vedi link collegato).

 

Sono attualmente Vice-Capogruppo nonché

  • Membro della Commissione III Cultura diffusa-Biblioteche Rionali-Commercio ed Artigianato-Turismo-Identità Locale-Marketing-Innovazione e Digitalizzazioni,
  • Membro della CommissioneIV Educazione-Edilizia Scolastica-Politiche Giovanili-Sport-Cag -Centri di Aggregazione Giovanile,
  • Membro della Commissione V Salute territoriale-Servizi alla persona-Politiche Sociali-Casa-Demanio-CAM (Centri di Aggregazione Multifunzionale)- CDD (Centri Diurni Disabili)
  • Rappresentante del Municipio 1 nel D.U.C.(Distretti Urbani del Commercio Milano) di corso di Porta Romana.

Appena insediato ho:

  • Con un interrogazione verbale il 4 novembre 2021 (primo consiglio Consiglio dopo il voto) e poi con 2 interrogazioni scritte il 19 novembre 2021 ed il 2 febbraio 2022, la delibere del luglio 2021 del Municipio 1 (l'ultimo prima del voto amministrativo) sulla  realizzazione della Targa Commemorativa a Loris Fortuna ed Antonio Baslini nel Palazzo Calchi  e Taeggi di porta Vigentina (la Mozione votata è stata riprensentata col suo dispositivo). Giova ribadire che la proposta nasceva da una mia proposta e che il testo, migliorato, a seguito di un confronto con la maggioranza, è passato all'Unanimità nel luglio 2021 (link relativo clicca qui)
  • Con un interrogazione verbale il 4 novembre 2021 (primo consiglio Consiglio dopo il voto) e poi con 2 interrogazioni scritte il 19 novembre 2021 ed il 2 febbraio 2022 sui Tempi di realizzazione della delibera 17/2017 del Consiglio di Municipio 1 (la Mozione votata è stata riprensentata col suo dispositivo) di riordino complessivo dell’ambito Romana -Vigentina ed in particolare di via Lamarmora che rappresenta un passaggio necessario per accedere, in condizioni di passata pandemia, al Policlinico ed alle numerose scuole di via della Commenda e Lamarmora stessa dalla fermata della M3 Crocetta. Giova ribadire che la proposta nasceva da una mia proposta e che il testo, migliorato, a seguito di un confronto serrata e che è durato diversi mesi con la maggioranza Dem, è passato all'Unanimità nel maggio 2017 (link relativo clicca qui). 
  • Ho con apposita interrogazione  chiesto al Presidente del Policlinico, anche a seguito di numerose sollecitudini, mio tramite, dei residenti sui tempi ed i modi di realizzazione del Nuovo Policlinico, che non sono ha tempestivamente risposto, ma si è anche reso disponibile per una nuova Assemblea pubblica, che realizzaremo non appena sarà possibile, in cui illustrare i progressi ed i tempi della nuova opera (link relativo: clicca qui )
  • Ho insistito sulla necessità di far ripartire Milano ed il Municipio 1 anche dalla cultura, dai momenti di socializzazione e ritrovo (non appena sarà possibile), iniziando  a sostenere, per quanto ho potuto, la candidatura all' Ambrogino d'Oro ad Andrea Pinkets, poi assegnato lo scorso St Ambrogio (link relativo clicca qui).
  • Ho chiesto, ahinoi inultilmente, con un apposita Mozione, presentata lo scorso 12 gennaio 2022 e discussa il primo consiglio utile successivo (pochi giorni dopo), con cui chiedevo per Urgant di Ciao2021 la cittadinanza onoraria milanese. Stiamo parlando di un presentatore televisivo, il canduttore sulla Pervyj kanal (in russo: Первый канал, "Primo canale"), la principale emittente televisiva russa pubblica, durante il capodonno Russo (ricorrenza molto sentita in Russia), dove Ivan Urgant (Ива́н У́ргант) per il secondo anno consecutivo ha voluto che lo spettacolo di capodanno su Pervyj kanal fosse uno spettacolo in italiano e una parodia sulla TV italiana con molte immagini del nostro paese, citando più volte Milano (il Duomo appare più volte, una delle canzoni è “Sole a Milano”).Ho anche ricordato in quell' occasione che il Municipio 1, su mia iniziativa, ha  già ospitato lo scorso 9 settembre 2019 presso la chiesa di S. Alessandro in via Zebedia il concerto Sinfornico, aperto gratuitamente ai milanesi, Vespri sinfonici. Un evento realizzato  grazie alla grande orchestra sinfonica russa della Repubblica di Udmurtia, e grazie al contributo del Patriarcato di Mosca In quell'occasione avevo sottolineato come "Ancora una volta si evidenzia come Milano sia una città col la testa in Europa ed i piedi nel Mediterraneo, augurandoci, che sia anche, come lo è stata in passato, anticipatrice dei fatti che poi accadono in Europa ed in Italia. Il riferimento è infatti voluto ad una nuova pagina da scriversi nelle relazioni tra U.E. e Russia". Ahinoi, la mozione è stata, non senza polemiche e dopo un acceso confronto, respinta dalla maggioranza DEM del Municipio 1. Solo pochi giorni dopo è quindi iniziato quell'escalation che ha portato all'attuale crisi Ucraina/Russa e che coinvolge anche i Paesi Nato (link relativo clicca qui ).
  • Sulla Giustizia ed i Referendum ho, ed abbiamo riporeso le inziative politiche per l'approvazione dei quesiti referendari organizzzando domenica 13 febbraio 2022 una lunga marcia dimostativa sulla 

    via dei pellegrini a Milano ( via Francigena Renana -che inizia in via Giuditta Pasta-, antica via che i pellegrini seguivano per andare a Roma).

    Lo scopo era quello di chiedere informazione e dibattiti sui referendum, la cui ammissibilità sta per essere decisa dalla Corte Costituzionale senza che i cittadini li conoscano.
    Ricordiamo che i quesiti in questione sono quelli sulla giustizia giusta, fondamentali di fronte a un parlamento che non riesce a produrre la riforma di questa parte dello stato che è richiesta anche dall'Europa e cioè quelli su:
    1. Riforma del CSM
    2 Responsabilità diretta dei magistrati
    3 Equa valutazione dei magistrati
    4 Separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti
    5 limiti agli abusi della custodia cautelare
    6 abolizione del decreto Severino


    Questa iniziativa è anche stata un' occasione per chiedere al Comune di Milano di valorizzare come merita questo percorso che parte dal Reno e arriva al Po, nell'ambito della valorizzazione di un turismo post covid alternativo, più lento e più attento alla conoscenza dei territori grazie al fatto che si cammina invece di viaggiare con mezzi veloci che non permettono di viverli durante il percorso tra una tappa e l'altra.

    Mappa del percorso previsto per domenica 
    https://www.google.com/maps/d/u/0/edit?mid=1Afh7CTQ3L57ENlnhYBgw1rKOUueLTCUm&usp=sharing

     

    (link relativo clicca qui )

Restando a tua disposizione ed in attesa di poterti ulteriormente informare.

 

I migliori saluti

 

sabato 22 gennaio 2022

Tortino al cioccolato - Antica Ricetta della nonna del Marchese




Tortino al Cioccolato

Antica Ricetta della nonna del Marchese

Prodotta dalla Pasticceria Laganà – Bologna

La Storia -Gli amici del marchese Renè Talon Sampieri e Michele Laganà ,figlio del mitico pasticcere di Bologna, hanno il piacere di produrre e  distribuire il tortino della antica ricetta segreta della  nonna del marchese. L’idea è nata pensando alla scomparsa della nonna del marchese e del papà di Michele . IL MARCHESE ha conservato gelosamente la ricetta segreta per mezzo secolo dopo la scomparsa della sua nonna : ricetta antichissima tramandata da generazioni. Ora insieme al suo amico Michele ,tramite il figlio Massimiliano - Maestro Pasticcere  alla IV generzione - producono il tortino al cioccolato naturale  ed originale.

Oggi 21 gennaio 2022 Luigi Laganà papà di Michele ,avrebbe compiuto 88 anni.

Comunicato Stampa

Due eccellenze si incontrano per realizzare la ricetta segreta di un dolce al cioccolato dal gusto delicato e leggero, che la nonna del Marchese René Talon Sampieri realizzava con le proprie mani per il nipote e per tutta la famiglia. Il segreto non era solo nella scelta degli ingredienti, ma nella precisione dei piccoli gesti per l’impasto. Massimiliano Laganà eseguirà alla lettera gli insegnamenti della nonna del Marchese.

Siete invitati il giorno 21/1/22 presso casa Talon a Bologna, in Strada maggiore 24 per gustare una fetta di torta, ascoltando i racconti e gli aneddoti della famiglia Talon Sampieri,nella splendida sala affrescata da Francesco Barbieri detto il Guercino.

La data vuole ricordare anche la nascita di Luigi Laganà, nonno di Massimiliano e titolare dell’omonima pasticceria, recentemente scomparso


Per ordinazioni :  - Louis Talon Sampieri Tel. 3349373082