venerdì 24 dicembre 2010

Bancarotta Parmalat, Calisto Tanzi condannato

parmalat.jpg
Calisto Tanzi, Cavaliere del Lavoro dal 1984 e Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana dal 1999 (onorificenze revocate nell’agosto e nel settembre 2010), amico, quanto meno in passato, dell’On. Ciriaco De Mita e del Sen. Giulio Andreotti, è il primo responsabile del furto di 14 miliardi di euro perpetrato ai danni di 150 mila risparmiatori, la gran parte dei quali tanto consapevole di aver perso definitivamente tutto e, quindi, di non avere possibilità di recuperare i propri soldi, da non essersi costituita, se non parzialmente in 32 mila, in giudizio contro di lui ed i suoi complici tra i quali membri della sua famiglia.
Già condannato dalla Corte d’Appello di Milano a dieci anni di reclusione per aggiotaggio, Calisto Tanzi, ex patron della Parmalat, ha commentato con un vergognoso “Non mi aspettavo una punizione così severa”, la notizia che il Tribunale di Parma lo ha condannato a 18 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Bernard Madoff, altro bel truffatore di quasi 73 anni, denunciato dai due figli (uno dei quali recentemente suicidatosi, probabilmente per la vergogna) e prontamente arrestato l’11 dicembre 2008 dagli agenti federali, sta scontando in carcere i 150 anni ai quali è stato condannato 7 mesi dopo, il 29 giugno 2009, dalla giustizia statunitense, nel mentre il poco più giovane Tanzi a sette anni dal fallimento Parmalat, il maggior crac di tutti i tempi della finanza italiana, continua ad abitare nella lussuosa villa di Strada delle Chiaviche a Parma (anziché, come giustamente vorrebbero le decine di migliaia di risparmiatori che ha ridotto in miseria e fatto piangere, languire a vita nella più sordida prigione italiana), contando di non finire in carcere grazie alla legge ex Cirielli che permette a chi ha più di 60 anni di scontare ai domiciliari le pene detentive definitive.
Ai 32 mila risparmiatori truffati che si sono costituiti davanti il Tribunale di Parma dovrebbe andare il 5% del valore nominale delle obbligazioni o azioni acquistate, ma il condizionale è più che d’obbligo dato che con ogni probabilità non vedranno nemmeno un euro; prima di loro andrà risarcita l’attuale nuova Parmalat e non saranno certamente sufficienti a tal fine il tesoretto in quadri d’autore scoperto dalla Guardia di Finanza nel dicembre 2009 a casa di familiari di Tanzi, né gli altri beni ad oggi recuperati.
La presa in giro dei risparmiatori da parte di chi ne ha ridotti decine di migliaia in miseria, potrà comunque essere ancora maggiore ove, a causa della spaventosa lentezza della giustizia italiana, non si pervenga entro il 2015 ad una sentenza definitiva, facendo scattare la prescrizione degli infami reati commessi da Calisto Tanzi e dalla sua banda di truffatori.
Avv. Roberto Vittucci Righini
Presidente Nazionale dell’Alleanza Monarchica

Fonte:  http://www.alleanza-monarchica.com/bancarotta-parmalat-calisto-tanzi-condannato

Nessun commento:

Posta un commento