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... che si respira in Nigeria, ma anche dell’estrema povertà della popolazione, più dell’ 80% della quale ( circa 160 milioni di abitanti) vive con meno di 1,5 euro al giorno.
Nel mirino inoltre non ci sono solo i cristiani nel Paese: per la stessa misera cifra rischiano la vita militari, musulmani moderati (anche religiosi), un barista che vende alcolici e naturalmente donne che non si sottomettono alla sharia, la legge islamica.
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Sono il Presidente Nazionale del "Movimento Monarchici". Il mio cell è 3473420868 La mia mail è mauromazzoni57@gmail.com Siamo anche su Facebook, basta cercare Mauro Mazzoni
domenica 29 luglio 2012
La vita di un cristiano vale 35 euro in Nigeria
mercoledì 25 luglio 2012
La Monarchia assoluta in Francia sotto Luigi XIV
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sabato 21 luglio 2012
Acque reflue: la Corte di giustizia ha stabilito che l' Italia ha violato le norme
20.7.12
Greenreport -
La Corte di giustizia europea ha stabilito che l'Italia ha violato le norme Ue sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane non rispettando i tempi stabiliti per la loro applicazione e quindi giudici hanno dato ragione alla Commissione. Il riferimento normativo è la direttiva 271 del 1991, che ha introdotto norme per tutelare l'ambiente dalle ripercussioni negative degli scarichi di acque reflue fissando in particolare al 31 dicembre 2000, il termine ultimo per dotare tutte gli agglomerati urbani con 15.000 o più abitanti equivalenti di reti fognarie e che le acque reflue urbane venissero sottoposte, prima dello scarico, a trattamento biologico di depurazione.
Nel 2009 la Commissione aveva deciso di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia dopo aver constatato che decide e decine di comuni (tra i quali anche famose località turistiche) non si erano ancora adeguati, ben nove anni dopo la scadenza del 2000, agli obblighi imposti dalla direttiva Ue per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. La sentenza emessa oggi dalla Corte ribadisce quindi l'obbligo per circa un centinaio di comuni sparsi in tutto il Paese tra cui Reggio Calabria, Trieste, Rapallo, Capri, Frascati, Cefalù, Ragusa, di avviare al più presto le opere necessarie per mettersi in regola con la direttiva Ue, altrimenti la Commissione potrà avviare una nuova procedura d'infrazione chiedendo stavolta allo Stato italiano, ultimo responsabile della corretta applicazione del diritto comunitario, di pagare delle multe.
Sempre in tema di depurazione per quanto riguarda la Liguria (una delle regioni incriminate), oggi è stato ampliato un impianto nella zona di Loano (SV) area ad alta valenza turistica. L'impianto a membrana biologica MBR era stato costruito inizialmente tre anni fa per trattare 7.000 m3/d. Ora il depuratore quadruplica la portata trattata per servire circa 140.000 abitanti equivalenti e trattare fino a 35.000 m3/d come punta massima giornaliera.
Il lungo iter iniziato nel 2009, quando la Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto delle norme Ue sulle acque reflue in decine di comuni italiani con una popolazione uguale o superiore ai 15.000 abitanti, trova oggi un punto di arrivo.
Greenreport -

Nel 2009 la Commissione aveva deciso di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia dopo aver constatato che decide e decine di comuni (tra i quali anche famose località turistiche) non si erano ancora adeguati, ben nove anni dopo la scadenza del 2000, agli obblighi imposti dalla direttiva Ue per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. La sentenza emessa oggi dalla Corte ribadisce quindi l'obbligo per circa un centinaio di comuni sparsi in tutto il Paese tra cui Reggio Calabria, Trieste, Rapallo, Capri, Frascati, Cefalù, Ragusa, di avviare al più presto le opere necessarie per mettersi in regola con la direttiva Ue, altrimenti la Commissione potrà avviare una nuova procedura d'infrazione chiedendo stavolta allo Stato italiano, ultimo responsabile della corretta applicazione del diritto comunitario, di pagare delle multe.
Sempre in tema di depurazione per quanto riguarda la Liguria (una delle regioni incriminate), oggi è stato ampliato un impianto nella zona di Loano (SV) area ad alta valenza turistica. L'impianto a membrana biologica MBR era stato costruito inizialmente tre anni fa per trattare 7.000 m3/d. Ora il depuratore quadruplica la portata trattata per servire circa 140.000 abitanti equivalenti e trattare fino a 35.000 m3/d come punta massima giornaliera.
Fonte: La Perfetta Letizia
giovedì 19 luglio 2012
164° FESTA DEI POPOLI DELLA MITTELEUROPA
164^ FESTA DEI POPOLI DELLA MITTELEUROPA
FIESTE – FEST – PRAZNIK – OSLAVA – ÜNNEP – SLAVJE NARODA – ŚWIĘTO – SARBATOARE – СВЯТКУВАННЯ
Gorizia
17 - 18 - 19 agosto 2012
Con i patrocinii di:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero degli Affari Esteri - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ambasciate presso il Quirinale di:
Austria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Moldova, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina ed Ungheria,
Land della Carinzia (Austria), Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Gorizia, Comune di Gorizia
Con il sostegno ed il contributo di:
Istituto Culturale Ceco Milano - Land della Carinzia (Austria) – Federazione Croati nel Mondo Rijeka-Fiume - Associazione Italo Croata Udine – Circolo Culturale Ceco Udine – Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Comune di Gorizia – Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva - Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Programma
VENERDI’ 17 AGOSTO
ore 18,00 Brazzano di Cormons – Cimitero militare
► Cerimonia in memoria di tutti i caduti e le vittime delle guerre fratricide europee
SABATO 18 AGOSTO
dalle ore 19,00 alle 23,00 Castello di Gorizia – Teatro Tenda
►Musica, folclore e amicizia sotto le stelle. Spettacoli, melodie e suggestioni mitteleuropee con artisti dalla Repubblica Ceca, Serbia, Ucraina e Ungheria.
ore 21,00 ► “Speciale” dedicato alla Città di Trieste: Recital live di Lorenzo Pilat
DOMENICA 19 AGOSTO
Ore 10,00 Gorizia – Piazza Sant’Antonio
► Raduno in Piazza S. Antonio dei Gruppi provenienti dalle regioni della Mitteleuropa
ore 10,40 ►Corteo dei Gruppi nei costumi tradizionali dei vari Paesi e Regioni centro-europee verso la Cattedrale
ore 11,00 ►Cattedrale di Gorizia
S. Messa solenne per l’unità europea, celebrata da S.E. Rev.ma Mons. Dino De Antoni Arcivescovo di Gorizia, con preghiere, canti e letture nelle varie lingue dei Popoli della Mitteleuropa, accompagnata dalla Bläsergruppe Hörnerklang Alpe Adria (Klagenfurt) e dalla Corale Metropolitana della Cattedrale di Gorizia
ore 12,00 ► Ritorno in P.zza S. Antonio e saluto delle Autorità istituzionali e diplomatiche
ore 13,30 Castello di Gorizia – “Teatro Tenda”
► Convivio senza confini
dalle ore 14,30 alle ore 23,00
► un crescendo di concerti, musiche, canti e danze della Mitteleuropa con artisti, gruppi, bande e complessi musicali da: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Serbia, Slovenia, Ucraina, Ungheria, Friuli Venezia Giulia.
ore 21,00 ► Esclusivo Concerto dedicato alla Mitteleuropa dell’Orchestra a fiati “Val Isonzo”.
Per l’occasione, in collaborazione con il Circolo Culturale Ceco di Udine - Český kulturní kroužek, saranno presenti stand turistici e artigianali della Repubblica Ceca
Servizio di bus-navetta: P.le Casa Rossa – Via Alviano – P.zza Cavour - Castello
Sabato dalle ore 19,00 alle 23,00 – Domenica dalle ore 12,00 alle 22,00
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Associazione Culturale Mitteleuropa
Via San Francesco, 24
33100 - Udinetelefono/fax: +39.0432.204269
martedì 17 luglio 2012
Santa Gemma Galgani e gli Angeli

... in questo soave commercio, era la presenza sensibile e quasi continua dell'Angelo. Gemma lo vedeva coi suoi occhi corporali, lo toccava con le sue mani, come una persona vivente, intavolava conversazione con lui come con un amico. "Gesù, mi scriveva lei, non si è fatto vedere da sei giorni; ma non mi ha lasciato sola; l'Angelo Custode sta sempre, visibile, vicino a me". Con quale effusione ella rendeva grazie a Dio di quel beneficio, e testimoniava allo spirito tutelare la sua riconoscenza! "Se qualche volta sono cattiva, caro Angelo, le diceva, non ti adombrare; io voglio mostrarti la mia gratitudine. - Sì, rispondeva il celeste Custode, io sarò la tua guida ed il tuo compagno inseparabile". P. Germano di San Stanislao c.p. (direttore spirituale di Gemma), La serafica vergine di Lucca, Gemma Galgani, Arras, Brunet, 1910.
Se l'Angelo Custode di Gemma rimaneva in secondo piano, l'insieme delle loro relazioni del "grande amore": l'Angelo la sorvegliava, le faceva il caffè, le spiegava i Misteri, la abbracciava, ma soprattutto la aiutava del suo meglio a soffrire per Cristo. Quanto a Gemma, ella si rivolgeva all'essere celeste e più di una volta i suoi vicini la videro camminando, parlare al suo interlocutore invisibile: "L'Angelo mi guardava così affettuosamente! E quando fu sul punto di partire, allorché si avvicinava a me per abbracciarmi sulla fronte, l'ho pregato di non lasciarmi ancora. Ma egli mi ha detto: - Occorre che me ne vada. - Allora va e saluta Gesù. Egli mi ha gettato un ultimo sguardo, dicendomi:"Non voglio più che tu intrattenga conversazioni con le creature; quando tu vuoi parlare, parla con Gesù e sol tuo Angelo". Il giorno seguente, alla stessa ora, eccolo di nuovo. Si è avvicinato a me, mi ha accarezzato e, con affetto, non ho potuto impedirmi di dirgli: "Angelo mio, come ti amo!" (in La follia della Croce volume 2, J.F. Villepelée, Ed. Parvis).
Benché laica, la splendida vergine fu canonizzata 37 anni solamente dopo la sua morte. In ragione dei diversi segni soprannaturali e guarigioni inspiegabili, Roma si è interessata al suo caso nel 1917 ed ella fu proclamata santa il 26 marzo 1936. Da allora, il suo volto continua ad affascinare le folle ... Gemma, è il mistero dei Misteri, l'Amore di una vergine per Colui che ama il mondo, ed il loro colloquio di sofferenza ci sembra appartenere ad un mondo assurdo. Imparando a soffrire come Egli ha sofferto, riuscendo a resistere alle tentazioni, e giungendo a mortificarsi al punto da uccidere in lei ogni desiderio che avrebbe potuto mettere in pericolo la sua verginità, Gemma si è innalzata al Suo livello e si è sbarazzata da ogni macchia.
Con una tale purezza, vedere il proprio Angelo Custode le era anche naturale quanto per noi vedere il postino ogni mattina. Gemma ciò nonostante non ha affatto descritto il suo compagno poiché ella vedeva l'Angelo come vedeva sua madre od il suo confessore. La sua presenza non aveva per lei nulla di eccezionale e nella sua semplicità di bambina, ella non si rendeva assolutamente conto che questo avrebbe potuto appassionare migliaia di persone. Ella volteggiava in mezzo agli Angeli come un cigno su di un lago, insensibile alla bellezza che lo circonda.
Solo Cristo contava ai suoi occhi. Anche il suo confessore, il severissimo Padre Germano, noterà la sua sorpresa ascoltando Gemma spiegargli che il suo Angelo le aveva detto questo o quello e le chiese di essere prudente, poiché non è scritto che il diavolo può mascherarsi in Angelo di Luce, e di conseguenza respingere ogni visione.
Allora Gemma, sempre nella sua disarmante semplicità, le scriverà alcuni giorni più tardi che quando l'Angelo giunge, essi parlano insieme e adorano Dio. Ella gli chiederà anche: "E' bene così? Ditemi se sono nell'obbedienza?". Anche il confessore non sapeva più che cosa dirle. Eppure, ella finirà per "testare" la presenza, obbedendo alla lettera agli ordini di Padre Germano e questo ci permette di dire che si tratta del solo caso negli annali dell'angelologia moderna in cui il suo protetto sputa sul suo Angelo Custode!
"Un giorno che l'Angelo Custode si presentò, Gemma gli sputò sul volto, cercando di rinviarlo. Ma l'Angelo non si mosse, ed anche, laddove Gemma sputò, ai piedi dell'Angelo spuntò una rosa bianca; sui suoi petali era scritto in lettere d'oro "si riceve tutto dall'Amore" (in La follia della Croce volume 2). Questo dettaglio è importante poiché sinceramente quella idea di voler sputare su di un Angelo?
E' grottesco e molto brutto, talmente brutto d'altronde che è chiaro che non può essere che un aneddoto inventato. Ma Padre Germano temeva senza dubbio che il Maligno approfittasse della semplicità di Gemma. Finalmente decise di verificarlo lui stesso. Non si sa troppo come egli è giunto a questa conclusione, ma egli scrisse che avendo assistito "diverse volte personalmente alle preghiere ed alle maledizioni di Gemma e del suo Angelo, ho potuto convincermi, con le mie sole osservazioni esteriori, della realtà di tutti i dettagli ch'ella mi dava poi nei suoi esami di coscienza".
Le osservazioni esteriori di cui parla il sacerdote non hanno nulla da invidiare a quello che si faceva subire ai bambini che affermavano verso la Vergine: "Tutte le volte, ha notato (Padre Germano), che lei alzava gli occhi sull'Angelo per ascoltarlo o parlargli, anche al di fuori della preghiera, ella perdeva l'uso dei sensi. Si poteva allora scuoterla, pizzicarla, bruciarla, senza risvegliare la sua sensibilità. Ma dal momento in cui aveva distolto i suoi sguardi dall'Angelo o smesso il colloquio, le sue relazioni con il nostro mondo riprendevano. Questo fenomeno si rinnovava infallibilmente ad ognuna delle sue comunicazioni con lo Spirito beato, per vicine che lo fossero" (In La Beata gemma Galgani, Germano e Felice, Rivista della Passione, Libreria Mignard, Parigi, 1933).
Secondo il sacerdote, gemma le inviava anche dei messaggi che il suo Angelo si incaricava di trasmettergli, anche quando si trovava in consultazione a Roma. Egli ritrovava nella sua camera delle lettere di Gemma senza francobollo! Questo lo ha tanto impressionato, che egli non dubitò mai più della presenza dell'Angelo Custode di Gemma Galgani. In Pierre Jovanovic, Inchiesta sull'esistenza degli Angeli Custodi, Cap. 9: "Gli stigmatizzati e gli Angeli".
Ristampa arricchita: Le Jardin des livres, 243 bis Boulevard Pereire, 75017 Paris
domenica 15 luglio 2012
In Europa quasi un milione di persone ridotte in schiavitù
15.7.12
Radio Vaticana - Dai dati emersi sarebbero quasi un milione, soprattutto donne, le persone ridotte in schiavitù per sfruttamento sessuale (270mila) o lavoro forzato (670mila). Ci sono, inoltre, migliaia di adulti e bambini costretti ad esercitare attività illecite come ad esempio l’accattonaggio. Provengono dall’Asia, dall’Africa e dell’Europa centrale e sudorientale le donne che vengono sfruttate in traffici di matrice sessuale, mentre al lavoro forzato sono obbligati soprattutto cittadini comunitari, impiegati in settori agricoli, edilizi, manifatturieri e domestici. Beate Andrees, direttore del programma dell’Ilo contro il lavoro forzato, ha spiegato che “le vittime sono ingannate con false offerte di lavoro, per poi scoprire che le condizioni sono peggiori di quello che speravano” e ha sottolineato che sono tanti coloro che, essendo immigrati irregolari, non hanno potere contrattuale. Secondo il direttore, il fenomeno è in crescita, soprattutto a causa della crisi economica che rende le persone più vulnerabili agli abusi. L’agenzia dell’Onu ha ricordato che l’Unione Europea sta cercando di unificare gli sforzi per combattere la drammatica situazione, e l’Ilo stessa ha lavorato in collaborazione con i governi di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo e Romania per indagare sui meccanismi di reclutamento, truffe e abusi. Nonostante i sensibili progressi effettuati e l’aumento della capacità degli ispettori del lavoro, in alcuni Paesi, a segnalare casi di lavoro forzato, Andrees ha sottolineato che “non si perseguono ancora in modo adeguato gli individui responsabili di tante sofferenze inflitte ad un numero tanto alto di persone”.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), secondo quanto riferito dall’agenzia Zenit, ha effettuato un’indagine sulla situazione della schiavitù nell’Unione Europea.
Radio Vaticana - Dai dati emersi sarebbero quasi un milione, soprattutto donne, le persone ridotte in schiavitù per sfruttamento sessuale (270mila) o lavoro forzato (670mila). Ci sono, inoltre, migliaia di adulti e bambini costretti ad esercitare attività illecite come ad esempio l’accattonaggio. Provengono dall’Asia, dall’Africa e dell’Europa centrale e sudorientale le donne che vengono sfruttate in traffici di matrice sessuale, mentre al lavoro forzato sono obbligati soprattutto cittadini comunitari, impiegati in settori agricoli, edilizi, manifatturieri e domestici. Beate Andrees, direttore del programma dell’Ilo contro il lavoro forzato, ha spiegato che “le vittime sono ingannate con false offerte di lavoro, per poi scoprire che le condizioni sono peggiori di quello che speravano” e ha sottolineato che sono tanti coloro che, essendo immigrati irregolari, non hanno potere contrattuale. Secondo il direttore, il fenomeno è in crescita, soprattutto a causa della crisi economica che rende le persone più vulnerabili agli abusi. L’agenzia dell’Onu ha ricordato che l’Unione Europea sta cercando di unificare gli sforzi per combattere la drammatica situazione, e l’Ilo stessa ha lavorato in collaborazione con i governi di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo e Romania per indagare sui meccanismi di reclutamento, truffe e abusi. Nonostante i sensibili progressi effettuati e l’aumento della capacità degli ispettori del lavoro, in alcuni Paesi, a segnalare casi di lavoro forzato, Andrees ha sottolineato che “non si perseguono ancora in modo adeguato gli individui responsabili di tante sofferenze inflitte ad un numero tanto alto di persone”.
sabato 14 luglio 2012
Il partigiano Montezemolo
Domenica, 8 Luglio, ospiti di amici a Bagni di Lucca, dopo una buonissima cena a base di prodotti tipici locali, passeggiando nel centro di questa caratteristica cittadina, famosa in tutta Italia, per le sue terme curative, con sorpresa ho visto che all' aperto, sulla piazza principale Jean Verraud, veniva presentato il libro
" Il partigiano Montezemolo" . Sponsor della serata la libreria UBIK Lucca, e il Comune di Bagni di Lucca.
Molte persone interessate erano sedute per assistere all' evento, l' autore Mario Avagliano, giovane storico , con l' aiuto di diapositive e filmati , ha spiegato la figura del capo della resistenza militire nell' Italia
occupata. Anche il nostro giornale Italia Reale del mese di Luglio, nella pagina sosta il libreria, presenta il libro. Non posso raccontare tutto il libro di ben 402 pagine, ma sintetizzando emerge questa bellissima figura
umana, legato profondamente alla famiglia, fervente cattolico, fedelissimo al RE, un grande Monarchico. Fù scelto per organizzare e coordinare la resistenza in Italia, resistenza dovuta all' armistizio avvenuto in Italia l'8 Settembre del 1943. Sapeva il grande rischio che correva, una delle prime persone di cui si fidò, fù sua cugina, (mamma del Conte Ripa di Meana), nominandola subito staffetta partigiana.
La presentazione del libro a Bagni di Lucca, non è un caso, perchè Montezemolo, ebbe contatti con gruppi della resistenza locale. Fù catturato , torturato , nella sede di via Tasso a Roma, dove operavano i tedeschi al comando di Kappler. Venne assassinato nelle fosse Ardeatine, il 24 Marzo 1944. Il Col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, fù poi decorato con medaglia d' oro. Ricordiamo anche il sacrificio di tanti militari Italiani fedeli al RE.
" Il partigiano Montezemolo" . Sponsor della serata la libreria UBIK Lucca, e il Comune di Bagni di Lucca.
Molte persone interessate erano sedute per assistere all' evento, l' autore Mario Avagliano, giovane storico , con l' aiuto di diapositive e filmati , ha spiegato la figura del capo della resistenza militire nell' Italia
occupata. Anche il nostro giornale Italia Reale del mese di Luglio, nella pagina sosta il libreria, presenta il libro. Non posso raccontare tutto il libro di ben 402 pagine, ma sintetizzando emerge questa bellissima figura
umana, legato profondamente alla famiglia, fervente cattolico, fedelissimo al RE, un grande Monarchico. Fù scelto per organizzare e coordinare la resistenza in Italia, resistenza dovuta all' armistizio avvenuto in Italia l'8 Settembre del 1943. Sapeva il grande rischio che correva, una delle prime persone di cui si fidò, fù sua cugina, (mamma del Conte Ripa di Meana), nominandola subito staffetta partigiana.
La presentazione del libro a Bagni di Lucca, non è un caso, perchè Montezemolo, ebbe contatti con gruppi della resistenza locale. Fù catturato , torturato , nella sede di via Tasso a Roma, dove operavano i tedeschi al comando di Kappler. Venne assassinato nelle fosse Ardeatine, il 24 Marzo 1944. Il Col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, fù poi decorato con medaglia d' oro. Ricordiamo anche il sacrificio di tanti militari Italiani fedeli al RE.
sabato 7 luglio 2012
L' ITALIA BOMBARDATA: I MONUMENTI ITALIANI E LA GUERRA.
L’ITALIA BOMBARDATA: I MONUMENTI ITALIANI E LA GUERRA. Autore: Ugo Ojetti Quando si parla dei bombardamenti subiti dalle città italiane nel secolo scorso il pensiero va immediatamente alle incursioni aeree che si accanirono sulle città italiane durante la seconda guerra mondiale. In realtà le anticipazioni di quella tragedia si registrarono già nel corso della Grande Guerra, quando non solo i centri a ridosso della zona di guerra, ma anche località distanti centinaia di chilometri dalla linea del fronte furono colpite dalle bombe avversarie. Alcuni casi: la stampa dell’epoca diede un enorme risalto al numero delle vittime dell’incursione compiuta da aerei austriaci su Verona il 14 novembre 1915 e che provocò 32 morti e 40 feriti. A Milano, in via Tiraboschi, esiste tuttora un monumento che ricorda le 18 vittime causate dal bombardamento - anche questo a opera di piloti austriaci - che colpì il quartiere di Porta Romana la mattina del 14 febbraio 1916. L’11 marzo 1918 perfino Napoli, che si trovava a un migliaio di chilometri dalla linea del Piave, subì un bombardamento da parte di un dirigibile tedesco che, decollato dalla base di Jambol, in Romania, scaricò sulla città 6.400 chili di bombe che colpirono in gran parte i quartieri popolari facendo almeno 16 morti e 40 feriti. Accanto al dolore per le perdite umane, tali episodi suscitarono nell’opinione pubblica una reazione di sdegno per il fatto che venivano colpiti indiscriminatamente anche i tesori d’arte custoditi nelle città attaccate. Questi sentimenti vennero immediatamente cavalcati dalla propaganda interna, che costruì l’immagine di un nemico disumano e incivile il quale, oltre a infierire su cittadini inermi, non nutriva alcun rispetto nei confronti di un patrimonio artistico invidiato da tutto il mondo. In questo contesto s’inserisce un libro, I monumenti italiani e la guerra di Ugo Ojetti, edito nel 1917 da Alfieri e Lacroix, il quale documenta, attraverso numerose e dettagliate immagini fotografiche, le distruzioni subite dalle opere d’arte nelle città bombardate e le installazioni realizzate per difenderli. Un’indagine che coinvolge le città di Venezia, Ancona, Ravenna, Padova, Treviso, Verona, Bergamo, Milano, Cremona, Brescia, Bologna, Firenze, Roma, Trani, Velo d'Astico, Aquileia e Vicenza, quest’ultima addirittura con riferimento ai danni provocati dalle truppe austriache nel 1848. Alcune immagini che ritraggono opere d’arte irrimediabilmente perdute provocano un senso di amarezza che fa riflettere: il comando austriaco che concepì, per esempio, la missione che la notte del 24 ottobre 1915 portò quattro aerei a bombardare Venezia era a conoscenza del fatto che colpire la stazione ferroviaria della città significava quasi certamente coinvolgere nell’attacco la chiesa degli Scalzi, situata a poche decine di metri di distanza? Non lo sapremo mai. L’unica cosa certa - testimoniata dettagliatamente dal libro in oggetto - è che nel corso di quell’attacco la chiesa venne colpita da una bomba che ridusse il soffitto in mille pezzi, e con esso il prezioso affresco del Tiepolo che lo adornava. Se non di premeditazione, è certamente lecito parlare di mancanza di scrupoli. Le cosiddette “bombe intelligenti” all’epoca erano inimmaginabili, e chi pianificava questi raid aveva la consapevolezza che attaccare obiettivi sensibili in una città d’arte ne avrebbe sicuramente messo a repentaglio i tesori. Con ogni probabilità la distruzione di un monumento o di una chiesa veniva considerato un effetto collaterale di poco conto rispetto alla possibilità di minare in profondità il morale della nazione che si voleva colpire. Fu per questo motivo che attraverso pubblicazioni di questo tipo si cercò, da parte italiana, di reagire trasformando lo sgomento e il senso d’impotenza provocati da simili atti in odio nei confronti del nemico secolare, considerato - come testimoniano le parole di apertura del libro - alla stregua dei barbari: “L'ira degli eserciti d'Austria contro i monumenti e le opere d'arte italiane non è cominciata nel 1915 con questa guerra quando i cannoni della flotta imperiale hanno colpito San Ciriaco d'Ancona e gl'idrovolanti hanno bombardato Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna e gli Scalzi a Venezia. (…) Quest'ira dura da secoli, immutabile, come immutabili sono rimaste, sotto il velo del progresso, le razze e le loro affinità e i loro istinti. Pure non è necessario risalire ad Attila e a Genserico, per ritrovarla. Basta ricordare ai troppi immemori la storia di ieri, e le guerre del nostro ultimo risorgimento”.
Autore: Ugo Ojetti
Fonte: http://www.tuttostoria.net/approfondimenti.aspx?code=1407
Autore: Ugo Ojetti
Fonte: http://www.tuttostoria.net/approfondimenti.aspx?code=1407
giovedì 5 luglio 2012
Scoperta a Ginevra la "particella di DIO"
4.7.12
4 luglio 2012: un giorno indimenticabile per la fisica contemporanea grazie all’annuncio della reale esistenza della cosiddetta “particella di Dio”, altrimenti denominata “bosone di Higgs”, la particella che garantisce la massa a tutte le altre particelle subatomiche della materia di cui anche noi siamo formati. La ricerca, iniziata ben 48 anni fa per l’intuizione del fisico scozzese Peter Higgs, è stata realizzata al Cern di Ginevra grazie all’Lch (Large Hadron Collider), il più grande e potente acceleratore di particelle al mondo. I due esperimenti ATLAS e CMS, il primo condotto dalla milanese Fabiola Giannotti e l’altro dall’americano Joe Incandela, sono giunti allo stesso risultato: l’energia del bosone di Higgs si esprime tra 125 e 126 GeV (miliardi di elettronvolt). Confermato quindi l’ultimo tassello "oscuro" del Modello Standard, la teoria che spiega l’architettura di base della natura.
“Science”, una delle riviste scientifiche americane più autorevoli, aveva già sottolineato l'importanza della conferma sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs lo scorso dicembre, quando definì la particella come l’“unica particella prevista dal modello standard non ancora osservata, dalla quale dipende la coerenza del modello stesso, tanto da essere stata addirittura soprannominata, con una certa esagerazione, ‘la particella di Dio’”. Ebbene il “bosone” è stato catturato ed osservato dagli sperimentatori e ricercatori del Cern di Ginevra, che per anni hanno lavorato con impegno e dedizione a quella che oggi possiamo definire una “vera e propria rivoluzione per la fisica nucleare”. Come infatti spiega Guido Tonnelli, portavoce dell’esperimento CMS sino a qualche mese fa: «Il bosone di Higgs non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica. Le sue caratteristiche sono un po’ diverse da come la teoria l’aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare. Ed è quello che faremo nei prossimi mesi».
Un piccolo passo in avanti dunque per la comprensione dell’universo: la materia infatti rappresenta solo il 4 per cento dell’universo conosciuto, rimane ancora il 96 per cento, detto “materia oscura” proprio perché non se ne conoscono le caratteristiche, da indagare e da scoprire. Chissà cosa ci riserveranno le ricerche future?
Per il momento non possiamo che essere orgogliosi per gli straordinari successi scientifici e per il ruolo fondamentale che i fisici italiani hanno avuto nella realizzazione degli esperimenti. Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che si è detto orgoglioso del contributo italiano agli esperimenti ha infatti affermato: "La componente italiana in questi esperimenti, nel personale dell'acceleratore e nella direzione del CERN, è importante e molto qualificata […]. Questa scoperta è anche il frutto dell’eccellenza della ricerca italiana in questo campo e dell’entusiastico contributo di tanti giovani ricercatori a tutte le diverse fasi di questa impresa".
Fonte: La Perfetta Letizia
Dopo 48 anni di ricerche, stamani è stata annunciata l’esistenza del “bosone di Higgs”, la particella che spiega come mai tutte le cose nell’universo abbiano una massa
di Benedetta Biasci
4 luglio 2012: un giorno indimenticabile per la fisica contemporanea grazie all’annuncio della reale esistenza della cosiddetta “particella di Dio”, altrimenti denominata “bosone di Higgs”, la particella che garantisce la massa a tutte le altre particelle subatomiche della materia di cui anche noi siamo formati. La ricerca, iniziata ben 48 anni fa per l’intuizione del fisico scozzese Peter Higgs, è stata realizzata al Cern di Ginevra grazie all’Lch (Large Hadron Collider), il più grande e potente acceleratore di particelle al mondo. I due esperimenti ATLAS e CMS, il primo condotto dalla milanese Fabiola Giannotti e l’altro dall’americano Joe Incandela, sono giunti allo stesso risultato: l’energia del bosone di Higgs si esprime tra 125 e 126 GeV (miliardi di elettronvolt). Confermato quindi l’ultimo tassello "oscuro" del Modello Standard, la teoria che spiega l’architettura di base della natura.
“Science”, una delle riviste scientifiche americane più autorevoli, aveva già sottolineato l'importanza della conferma sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs lo scorso dicembre, quando definì la particella come l’“unica particella prevista dal modello standard non ancora osservata, dalla quale dipende la coerenza del modello stesso, tanto da essere stata addirittura soprannominata, con una certa esagerazione, ‘la particella di Dio’”. Ebbene il “bosone” è stato catturato ed osservato dagli sperimentatori e ricercatori del Cern di Ginevra, che per anni hanno lavorato con impegno e dedizione a quella che oggi possiamo definire una “vera e propria rivoluzione per la fisica nucleare”. Come infatti spiega Guido Tonnelli, portavoce dell’esperimento CMS sino a qualche mese fa: «Il bosone di Higgs non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica. Le sue caratteristiche sono un po’ diverse da come la teoria l’aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare. Ed è quello che faremo nei prossimi mesi».
Un piccolo passo in avanti dunque per la comprensione dell’universo: la materia infatti rappresenta solo il 4 per cento dell’universo conosciuto, rimane ancora il 96 per cento, detto “materia oscura” proprio perché non se ne conoscono le caratteristiche, da indagare e da scoprire. Chissà cosa ci riserveranno le ricerche future?
Per il momento non possiamo che essere orgogliosi per gli straordinari successi scientifici e per il ruolo fondamentale che i fisici italiani hanno avuto nella realizzazione degli esperimenti. Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che si è detto orgoglioso del contributo italiano agli esperimenti ha infatti affermato: "La componente italiana in questi esperimenti, nel personale dell'acceleratore e nella direzione del CERN, è importante e molto qualificata […]. Questa scoperta è anche il frutto dell’eccellenza della ricerca italiana in questo campo e dell’entusiastico contributo di tanti giovani ricercatori a tutte le diverse fasi di questa impresa".
Fonte: La Perfetta Letizia
martedì 3 luglio 2012
Crisi dell' Euro
Toscana Consumatori
Associazione Toscana a Difesa dei ConsumatoriCrisi dell'Euro |
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Crollo dei listini, nazionalizzazioni di banche in Europa, ulteriore tassazione dei redditi e dei patrimoni, embargo commerciale contro la Grecia e cosi via discorrendo. Senza dimenticare che ci si è messa anche la Spagna con il suo fragile sistema bancario. Purtroppo non abbiamo un precedente, pertanto possiamo solo ipotizzare gli scenari che ci attendono in caso di uscita della Grecia (eventualità che non desidera nessuno, nemmeno gli stessi USA). Mai come in questo momento noi europei abbiamo bisogno di un grande timoniere (come Mao per la Cina), una sorta di superministro economico per la coesione dell'Europa e la sua messa in sicurezza. Più che un anglosassone, con il suo rigore e virtuosismo, mi affiderei più a un hispanico, a una sorta di gladiatore, un barbaro lottatore contro i poteri forti e contro l'attuale establishment finanziario che controlla il destino delle popolazioni europee. Forse molti non comprendono ancora il grado di pericolo e rischiosità che contraddistingue la nostra epoca: la fine dell'euro genererebbe il ritorno ad un medioevo economico in Europa.
Paesi come il nostro sarebbero velocemente messi in ginocchio per la loro bilancia commerciale (da quattro anni in deficit a colpi di 10/15 miliardi all'anno) causa eccesso di importazioni, soprattutto forniture energetiche. Un grande timoniere servirebbe anche all''Italia per fare quello che nemmeno Monti ha saputo fare: togliere privilegi, tagliare copiosamente l'ingerenza dello stato nella vita dei cittadini, creare i presupposti per i licenziamenti economici anche nel settore pubblico e mettere gli italiani nelle condizioni di riacquistarsi velocemente il loro debito pubblico attraverso incentivi fiscali. Se ci penso forse l'ultimo grande timoniere che abbiamo avuto è stato Alcide De Gasperi, rappresentate di una classe politica che non ha niente a che vedere con quella attuale. L'epopea dei discorsi conditi di retorica che ci hanno propinato il centrodestra ed il centrosinistra ormai fanno parte di un passato che forse non rivedremo mai più. Da come si percepisce attraverso i media la nazione sembra stia passando dall'esaltazione del berlusconismo a quella del grillismo in meno di sei mesi.
Questo rappresenta un aspetto incoraggiante sul piano politico, un po meno invece sul piano ideologico. Significa che siamo privi di spirito di identità, oggi abbiamo un leader, mentre domani accettiamo senza tante remore il suo antagonista. Queste sono le tipiche caratteristiche di un mood popolare che consentono l'emersione improvvisa di un nuovo timoniere. Come contribuente ed imprenditore mi auspico pertanto che questo hispanico possa non solo farsi garante del risanamento e rilancio del nostro paese, ma anche che possa farsi portavoce di un profondo cambiamento in Europa, scalzando l'odierna ortodossia economica e le forze che attualmente la impongono, diventando il nuovo leader europeo sorretto da un largo consenso a livello popolare. Purtroppo per adesso possiamo solo sognare, ci aspettano sette giorni di angosciante attesa in balia del dictat ellenico: curioso comunque se vi fermata a riflettere, i più grandi timonieri della civiltà umana sono nati proprio in terra ellenica.
Fonte: eugeniobenetazzo.com |
domenica 1 luglio 2012
Rapporto Unicef: i minori in povertà sono 30 milioni nel mondo sviluppato
La povertà tra i bambini e gli adolescenti in aumento nel mondo sviluppato, e l’Italia è tra i Paesi fanalino di coda. Lo rivela il rapporto dell’Unicef presentato ieri a Roma. In apertura dell’incontro il messaggio del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
Radio Vaticana - Scrive il premier Mario Monti: “proteggere l’infanzia dalla povertà è un dovere morale che dovrebbe essere tra le priorità di ogni governo”. A leggere il suo messaggio è stato il presidente dell’Unicef Giacomo Guerrera, rimarcando poi che l’Italia è tra i Paesi dove l’intervento della politica è stato in realtà negli anni scorsi ininfluente per il benessere dell’infanzia: se la Germania è scesa dal 17 all’8,5 per cento nel tasso di povertà infantile l’Italia è calata dal 16,2 al 15,9, quasi nulla. Al di là delle parole si aspettano dunque fatti e non solo dai politici italiani se in tutti i Paesi considerati - 35 tra i più sviluppati - vi sono 30 milioni di minori che vivono in povertà, e 13 milioni sono quelli che abitano nell’Unione Europea. Considerato che la ricerca Unicef poggia su dati del 2009 possiamo di certo immaginare che questi dati complessivi siano in difetto, alla luce della crisi economico-finanziaria globale. Investire nella protezione e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti – ci ricorda l’Unicef – non solo “è eticamente corretto, ma anche vantaggioso in termini economici e sociali”. E dunque conclude la ricerca “lasciare che i minorenni crescano in condizioni di povertà comporta svantaggi personali per il bambino e alti costi sociali ed economici futuri in termini di salute e sicurezza sociale”.
Fonte: La Perfetta Letizia
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