sabato 9 aprile 2011

I MOVIMENTI MONARCHICI OGGI

L'Unione Sabauda che è l'organizzazione che unisce i movimenti monarchici filo-sabaudi vicini alla
Reale Casa presieduta da Vittorio Emanuele di Savoia e coordinata da Filippo Bruno di Tornaforte
raccoglie quasi una quindicina e più fra movimenti politico-monarchici e circoli e fra questi
sicuramente i più validi, attivi e rappresentativi possono essere considerati l'Alleanza Monarchica e
forse il Movimento Monarchico Italiano (M.M.I.), il resto è attività marginale di partiti e movimenti
che esistono solo sulla carta e circoli che operano prevalentemente a livello locale, grande assente,
con grande stupore è l'U.M.I., l'Unione Monarchica Italiana, capitanata da Sergio Boschiero che si è
dichiaratamente schierata con il ramo della famiglia Savoia-Aosta.
L'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon non è affatto una
organizzazione monarchica, almeno per suo statuto (invito tutti a leggerlo), infatti si tratta di un
istituto paramilitare assimilabile ad un istituto di vigilanza sotto il controllo del Ministero della
Difesa ed altro non è e non può fare che rispettare e far rispettare rigidamente il suo statuto,
sicuramente patriottico, ma non dichiaratamente monarchico al quale è stato riconosciuto l'emblema
sabaudo come simbolo dell'istituto e come arma di ogni guardia d'onore il labaro con le effigi
sabaude, inoltre chiunque presenti domanda per far parte delle guardie d'onore non è detto che
debba essere di fede monarchica, anzi questo è totalmente ininfluente.
Inoltre si è potuto assistere ad una caduta tracotante del movimento di Emanuele Filiberto "Valori e
Futuro" che realmente è risultato un fallimento, per quanto si è imbattuto nelle avversità e nelle
contraddizioni che hanno sicuramente prevalso sui fini e sui programmi, purtroppo in verità e in
poche parole possiamo riassumere il concetto dicendo che non sono prevalsi i valori e non ci poteva
essere futuro.
Comunque ad ogni modo, io voglio sottolineare che prima di tutto sono monarchici tutti quei
movimenti e circoli che si dichiarano tali per statuto, poi importante, anzi fondamentale è
l'attivismo dell'organo e la sua consistenza.
In merito ai concetti che io ho precedentemente accennato, posso dire che è facile costituire dei
circoli e dei movimenti e inserire nello statuto il termine "monarchico" o aggettivi similari, ma non
è per nulla facile avere una rappresentatività sul territorio nazionale e all'estero ed essere capaci di
fare attività politico-monarchica, questa la ritengo la sacrosanta verità che io non mi stancherò mai
di ripetere.
Partendo dalla storia dei partiti monarchici in Italia, possiamo constatare in modo evidente che
l'idea monarchica si personificava solo ed esclusivamente con l'attivismo del PNM e PMP poi del
PDI e del PDIUM e dei giovani del GMI oltre che dell'UMI e del FMG, queste erano le strutture
monarchiche in voga al quel tempo e che hanno fatto la storia dei monarchici.
Dal 1972 da quando la maggioranza del PDIUM decise lo scioglimento e la confluenza del partito
nel MSI con la nascita della Destra Nazionale e i dissidenti di Alleanza Monarchica, ma dopo non
vi è stato nessun movimento o struttura capace di essere rappresentativa al pari del PDIUM, forse il
tentativo della Costituente di Destra Democrazia Nazionale nel 1976 quando quella corrente
fuoriuscì dal MSI-DN e divenne movimento, ma anche lì ci si accorse che il progetto non poteva
funzionare, tanto che poi confluirono nella DC e poi ancora piccole realtà e ancora altri tentativi di
presentazione di liste elettorali con altri ridimensionamenti e fallimenti a catena.
Questo, logicamente, significa che non esiste altra strada da seguire se non di ripartire da "Stella e
Corona" essere come il PDIUM per poter risorgere, ma per fare questo occorre essere uniti.
Non si può parlare di problematiche dinastiche di fronte alla causa principale che è quella della
monarchia, pertanto mi rivolgo a tutti voi che leggete il mio articolo e dalle mie parole
comprendiate che è importante l'unione d'intenti, rafforzarsi sul territorio, fare attivismo e andare
incontro alla gente, in sintesi quando la tradizione non la si ammoderna la si tradisce.

Rag. Comm. Angelo Barbuscia

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