COMUNICATO STAMPA
(con richiesta di pubblicazione)
Oggi, alle
ore 15 nei locali del Caffè Margherita in Viareggio, si è tenuta la conferenza
stampa nella quale l’On. Massimo Baldini ha illustrato i contenuti della
risposta ricevuta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
a seguito dei quesiti inerenti le norme in materia di proroga delle concessioni
demaniali marittime.
Hanno
partecipato, oltre agli organi di stampa e dei mezzi radiotelevisivi,
numerosissimi imprenditori del settore balneare e di altri settori legati al
demanio marittimo.
A seguito di
ripetuti incontri effettuati presso il Ministero da parte dell’On. Massimo
Baldini, del Presidente di Assobalneari Italia-Federturismo Confindustria,
Fabrizio Licordari e del Vice Presidente Massimo Ronzi, il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto nei seguenti termini:
“allo
stato attuale le concessioni demaniali marittime per finalità turistico -
ricreative in corso di esercizio alla data di entrata in vigore del decreto-
legge 194 del 2009 convertito con la legge 26 febbraio 2010, n. 25 (e cioè 30
dicembre 2009) ed in scadenza entro la data del 31 dicembre 2015, versano in
regime di proroga ex lege con
scadenza al 31 dicembre 2020. Tale regime giuridico – resosi necessario,
come ben sa, nelle more dall’approvazione della normativa di riordino
della materia cui il governo italiano si è impegnato a fronte della chiusura
della procedura di infrazione dell’UE - costituisce una deroga di
carattere straordinario e, dunque, temporaneo del sistema ordinario di
rilascio/rinnovo delle concessioni demaniali - per come delineato dalla
normativa comunitaria ( direttiva servizi cd Bolkestein) e dalla
Commissione europea che in più occasioni ha fatto presente la necessità di
espletare procedure ad evidenza pubblica per l’assentimento di
dette concessioni.
Per quanto riguarda i quesiti posti, al
di là del fatto che la materia delle concessioni turistico-ricreative è stata
da tempo trasferita alle amministrazioni locali, si ricorda che la durata delle
concessioni demaniali è connessa alla tipologia e agli investimenti presentati.
La normativa attuale prevede,
infatti, la possibilità di richiedere ex novo una concessione
demaniale fino a venti anni in funzione dell'entità e della rilevanza
economica delle opere da realizzare (art.1, comma 253 della legge n.296/2006).
Quindi per poter ottenere quanto prospettato, a normativa
vigente, bisognerebbe che venisse rilasciata al concessionario una
nuova concessione per la durata connessa all'investimenti o al
termine della concessione oggi assentita e previo esperimento dell'istruttoria
volta a verificare la sussistenza delle condizioni per il rinnovo della
concessione o, se la concessione è in essere, con rinuncia della precedente, altrimenti si
eluderebbe la legge che prevede la proroga ex lege delle
concessioni fino al 2020. “
L’On. Baldini,
con la risposta del Ministero, ha illustrato i vari aspetti dei problemi posti
e delle soluzioni indicate dal Ministero stesso, evidenziando che la strada
della proroga da un minimo di sei ad un massimo di 20 anni, nella situazione
normativa attuale, è da escludere in quanto porterebbe ad una rinuncia
dell’attuale concessione e dell’attuale proroga al 2020.
Tale strada
porterebbe conseguentemente ad un nuovo atto concessorio, legato ad un periodo
incerto, determinato, in via del tutto discrezionale, dall’ autorità concedente, e allo spirare del
termine con la estinzione del rapporto.
L’On. Massimo
Baldini ha fatto rilevare che nessun rappresentante delle Istituzioni ha fin’ ora dato risposte certe alle imprese
balneari e che si continua
a mantenere un comparto così importante nella più completa incertezza,
creando un gravissimo danno
all’economia, allo sviluppo ed all’occupazione.
E’ necessario
ed urgente che il Governo si attivi immediatamente per difendere e sostenere il
sistema balneare italiano attraverso una forte negoziazione con l’Unione
Europea per uscire dalla Direttiva Comunitaria e per dare un futuro certo alle
imprese balneari, sulla base dell’esempio spagnolo.
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