Sono il Presidente Nazionale del "Movimento Monarchici". Il mio cell è 3473420868 La mia mail è mauromazzoni57@gmail.com Siamo anche su Facebook, basta cercare Mauro Mazzoni
giovedì 17 maggio 2012
sabato 12 maggio 2012
ABORTO...PECCATO MORTALE MONDIALE
Conchiglia
MOVIMENTO D'AMORE SAN JUAN DIEGO
Movimento Mondiale fondato da Conchiglia per volere di Dio il 24 ottobre 2001
a difesa della Chiesa Cattolica di Gesù Cristo con a capo il PAPA
dedicato a Maria Santissima Nostra Signora di Guadalupe - Messico, la Donna vestita di Sole dell'Apocalisse.
Maria Santissima Nostra Signora di Guadalupe, protettrice dei bambini non nati
ABORTO... PECCATO MORTALE MONDIALE
FERMATE LA STRAGE DEI BIMBI INNOCENTI !
TALMENTE INNOCENTI CHE GRIDANO NEL SILENZIO
DEL GREMBO DELLE LORO MADRI.
Photo by Anne Geddes
MOVIMENTO D'AMORE SAN JUAN DIEGO
Movimento Mondiale fondato da Conchiglia per volere di Dio il 24 ottobre 2001
a difesa della Chiesa Cattolica di Gesù Cristo con a capo il PAPA
dedicato a Maria Santissima Nostra Signora di Guadalupe - Messico, la Donna vestita di Sole dell'Apocalisse.

Maria Santissima Nostra Signora di Guadalupe, protettrice dei bambini non nati
ABORTO... PECCATO MORTALE MONDIALE
FERMATE LA STRAGE DEI BIMBI INNOCENTI !
TALMENTE INNOCENTI CHE GRIDANO NEL SILENZIO
DEL GREMBO DELLE LORO MADRI.

Photo by Anne Geddes
URGENTE: ABORTO LEGGE no.194
I cattolici hanno il dovere morale di firmare contro l'odierna strage dei bambini innocenti.
Entra e firma
Fonte: http://www.conchiglia.us/RIVELAZIONE_ITALIA/libri/aborto_crimine_orribile.htm
QUESTI BIMBI INNOCENTI NESSUNO LI SENTE.
SONO POCHE... ANZI POCHISSIME, LE PERSONE, UOMINI E DONNE
CHE HANNO IL CORAGGIO DI DIFENDERLI.
venerdì 11 maggio 2012
Il Panchen lama rapito da Pechino rimarrà nel cuore dei tibetani
La comunità dei fedeli tibetani “non dimenticherà mai il vero Panchen Lama, rapito da Pechino quando aveva 6 anni, e continuerà a lottare per la sua liberazione e per il suo ritorno a casa.

Fonte: Asia News, 3 nmaggio 2012
http://www.laogai.it/2012/05/il-panchen-lama-rapito-da-pechino-rimarra-nel-cuore-dei-tibetani/
mercoledì 9 maggio 2012
In pochi mesi non si fa quello ignorato per decenni
Fonte http://www.toscanaconsumatori.it/comunicati-stampa/278-in-pochi-mesi-non-si-fa-quello-ignorato-per-decenni.html
sabato 5 maggio 2012
L' Italia rischia di franare...e non è una metafora!
5.5.12
Il 20 maggio si svolgerà la “Festa delle Oasi” che rientra nella campagna “Salviamo il profilo fragile dell’Italia” promossa dal WWF. Il progetto nasce “sotto il segno del fratino”, una specie protetta di uccello che nidifica sulle spiagge, quindi lungo tutto il perimetro della nostra penisola. I volatili hanno un colore simile a quello della sabbia dove si mimetizzano e vicino all’acqua scavano delle buche per deporre le loro uova. La presenza del fratino nell’ecosistema marino garantisce un ottimo stato di salute delle spiagge e del mare mentre la loro assenza fa scattare una sorta di allarme: ecco perché l’associazione ambientalista promuove questa iniziativa, in grado di focalizzare i tratti di costa più a rischio a causa dell’eccessivo consumo di suolo, dell’abusivismo edilizio, della cementificazione degli alvei, del disboscamento dei versanti collinari e montuosi.
I luoghi naturali di particolare bellezza paesaggistica sono diventati prediletti per i costruttori senza scrupoli, che si impossessano illegalmente di zone protette creando un vero e proprio scempio ecologico. Fra l’altro spesso queste aree risultano essere a rischio idrogeologico, sismico, franoso e di smottamento. Molti complessi edilizi sono definiti “ecomostri”, termine ideato da Legambiente per quegli edifici ritenuti incompatibili con l’ambiente circostante. Fra questi citiamo: l’Hotel Fuenti, che sorgeva a Vietri sul Mare, sulla costiera amalfitana, demolito ma non del tutto nel 1999; l’albergo La Sonrisa, esteso su 40.000 metri quadrati in località Sant’Antonio Abate a Napoli e sorto in una zona protetta dai vincoli paesaggistici; sempre nel capoluogo campano c’è l’Albergo Alimuni, nella penisola sorrentina, mentre ad Agrigento, in Sicilia, ci sono le palazzine di Lido Rossello; a Catanzaro, in Calabria, c’è la Palafitta di Falerna Scalo e a Foggia, in Puglia, ci sono le villette di Torre Mileto; infine nel Parco delle Cinque Terre c’è lo “scheletrone” di Palmaria.
Questo elenco cita solo una minima parte delle costruzioni abusive che però sembrano essere “fantasmi” per lo stato. Ad oggi si contano, infatti, 1.081.698 unità immobiliari che appartengono a questa categoria. Il dato è stato pubblicato dall’Agenzia del Territorio in seguito ad un’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto. La lista poi degli ecomostri, è lunga ma grazie all’intervento delle associazioni e alle battaglie dei cittadini molti edifici sono stati abbattuti. Gli interventi messi in atto per contrastare il fenomeno sono molteplici; in particolare l’iniziativa “Festa delle Oasi” del WWF tende a sensibilizzare i cittadini al problema presentando anche dei dati decisamente importanti: 800 km di costa italiana risultano aver subito dei danni, solo il 30% è allo stato naturale mentre il 50% dei litoranei è compromesso, il 42% è colpito da erosione costiera, l’80% è composto da dune scomparse ma l’informazione più allarmante è che il 60% degli italiani vive sulle coste, con un rischio altissimo.
Massimo Gargano, presidente dell’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazione), dichiara che per salvare l’80% dei comuni a rischio occorrono 2.943 interventi per un valore di 6.812 milioni di euro. Occorre quindi cautelarsi con delle politiche di prevenzione e di informazione, proprio come la campagna promossa dal WWF, che vi aspetta il 20 maggio alle Cesine, nel Salento, a Golena di Panarella, in Veneto, e a Scivu ad Arbus, in Sardegna.
Aumenta la cementificazione delle aree naturali più delicate del Bel Paese, abbruttito per la continua costruzione di ecomostri
Il 20 maggio si svolgerà la “Festa delle Oasi” che rientra nella campagna “Salviamo il profilo fragile dell’Italia” promossa dal WWF. Il progetto nasce “sotto il segno del fratino”, una specie protetta di uccello che nidifica sulle spiagge, quindi lungo tutto il perimetro della nostra penisola. I volatili hanno un colore simile a quello della sabbia dove si mimetizzano e vicino all’acqua scavano delle buche per deporre le loro uova. La presenza del fratino nell’ecosistema marino garantisce un ottimo stato di salute delle spiagge e del mare mentre la loro assenza fa scattare una sorta di allarme: ecco perché l’associazione ambientalista promuove questa iniziativa, in grado di focalizzare i tratti di costa più a rischio a causa dell’eccessivo consumo di suolo, dell’abusivismo edilizio, della cementificazione degli alvei, del disboscamento dei versanti collinari e montuosi.
I luoghi naturali di particolare bellezza paesaggistica sono diventati prediletti per i costruttori senza scrupoli, che si impossessano illegalmente di zone protette creando un vero e proprio scempio ecologico. Fra l’altro spesso queste aree risultano essere a rischio idrogeologico, sismico, franoso e di smottamento. Molti complessi edilizi sono definiti “ecomostri”, termine ideato da Legambiente per quegli edifici ritenuti incompatibili con l’ambiente circostante. Fra questi citiamo: l’Hotel Fuenti, che sorgeva a Vietri sul Mare, sulla costiera amalfitana, demolito ma non del tutto nel 1999; l’albergo La Sonrisa, esteso su 40.000 metri quadrati in località Sant’Antonio Abate a Napoli e sorto in una zona protetta dai vincoli paesaggistici; sempre nel capoluogo campano c’è l’Albergo Alimuni, nella penisola sorrentina, mentre ad Agrigento, in Sicilia, ci sono le palazzine di Lido Rossello; a Catanzaro, in Calabria, c’è la Palafitta di Falerna Scalo e a Foggia, in Puglia, ci sono le villette di Torre Mileto; infine nel Parco delle Cinque Terre c’è lo “scheletrone” di Palmaria.
Questo elenco cita solo una minima parte delle costruzioni abusive che però sembrano essere “fantasmi” per lo stato. Ad oggi si contano, infatti, 1.081.698 unità immobiliari che appartengono a questa categoria. Il dato è stato pubblicato dall’Agenzia del Territorio in seguito ad un’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto. La lista poi degli ecomostri, è lunga ma grazie all’intervento delle associazioni e alle battaglie dei cittadini molti edifici sono stati abbattuti. Gli interventi messi in atto per contrastare il fenomeno sono molteplici; in particolare l’iniziativa “Festa delle Oasi” del WWF tende a sensibilizzare i cittadini al problema presentando anche dei dati decisamente importanti: 800 km di costa italiana risultano aver subito dei danni, solo il 30% è allo stato naturale mentre il 50% dei litoranei è compromesso, il 42% è colpito da erosione costiera, l’80% è composto da dune scomparse ma l’informazione più allarmante è che il 60% degli italiani vive sulle coste, con un rischio altissimo.
Massimo Gargano, presidente dell’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazione), dichiara che per salvare l’80% dei comuni a rischio occorrono 2.943 interventi per un valore di 6.812 milioni di euro. Occorre quindi cautelarsi con delle politiche di prevenzione e di informazione, proprio come la campagna promossa dal WWF, che vi aspetta il 20 maggio alle Cesine, nel Salento, a Golena di Panarella, in Veneto, e a Scivu ad Arbus, in Sardegna.
venerdì 4 maggio 2012
IMU ora? Batosta per le fascie medie.

Fonte: http://www.toscanaconsumatori.it/comunicati-stampa/273-imu-ora-batosta-per-le-fasce-medie.html
mercoledì 2 maggio 2012
Dalla Cina snack tossici per cani
Gli snack di pollo essiccato importati dalla Cina potrebbero contenere sostanze estremamente pericolose per la salute dei cani. A lanciare l’allarme è l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che riprende un analogo avvertimento emesso dalla Food and Drug Administration statunitense, l’ente governativo incaricato della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. I sintomi legati al consumo degli snack tossici sono vomito, diarrea, apatia, frequente stimolo a bere e a urinare e diminuzione dell’appetito, spiega l’Enpa, che invita a verificare il luogo di provenienza degli alimenti. “Purtroppo questo non è un episodio isolato”, sottolinea l’Ente. “La frequenza con cui si verificano episodi di questo tipo, basta ricordare il caso dei mangimi alla melamina, sta ad indicare che gli alimenti per animali importati dalla Cina devono essere sottoposti a un regime di sorveglianza speciale. Per questo abbiamo chiesto al ministero della Salute di fare intervenire i Carabinieri del Nas e di intensificare i controlli non solo alle dogane, ma anche nei punti vendita”.
Fonte: ANSA.it, 17 aprile 2012http://www.laogai.it/2012/04/dalla-cina-snack-tossici-per-cani/
martedì 1 maggio 2012
Italia: aumentano gli alimenti contraffatti. L' impegno dei Carabinieri dei Nas
24.4.12
Radio Vaticana - I Nas, il Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri, sono impegnati quotidianamente in controlli sul territorio nazionale. Con quali modalità vengono effettuati queste verifiche? Salvatore Sabatino ne parlato con Dario Praturlon, capitano dei Nas: ascolta
R. – Le modalità che adottiamo come Comando Nas sono quelle consuete: ovvero, i monitoraggi mensili, finalizzati e dedicati proprio a specifiche materie – quale può essere l’importazione di prodotti da Paesi extracomunitari – ma anche servizi ispettivi regolari eseguiti presso i principali centri di import-export o esercizi di vendita al dettaglio, o anche su segnalazioni che arrivano dal cittadino che riscontra la presenza di locali sporchi o per lamentele dovute a problemi di salute per il consumo di prodotti che non erano
a parere del consumatore stesso, regolari.
D. – Purtroppo, la sofisticazione alimentare è molto diffusa: quali sono i Paesi maggiormente coinvolti, quelli che producono questi alimenti contraffatti e pericolosi?
R. – Abbiamo notato una maggiore insistenza in Paesi extraeuropei, dove le condizioni culturali di igiene degli ambienti e delle modalità di produzione sono diverse rispetto a quelle europee. Abbiamo trovato, però, problematiche soprattutto nei Paesi dell’Estremo Oriente, sia per le modalità di trasporto e produzione, visto i percorsi lunghi che deve fare il prodotto, ma anche per i criteri igienico-sanitari che sono diversi rispetto a quelli europei.
D. – Come fanno i cittadini a rendersi conto che si trovano di fronte a un alimento contraffatto?
R. – Innanzitutto, bisogna selezionare negozi dove si acquistano i prodotti: che siano riconosciuti, catene di commercio famose, evitare i negozi strani o che non propongono i prodotti con indicazioni in lingua italiana. Poi, la confezione, l’etichetta, sono sempre il biglietto da visita del prodotto. L’indicazione deve essere in lingua italiana e non deve presentare manomissioni. Al momento del consumo, poi, il prodotto non deve avere sapori, odori, colori che possano dare il sospetto di alterazione del prodotto.
D. – Anche sul fronte dei farmaci, esiste purtroppo la sofisticazione: un fenomeno alimentato dal commercio via Internet, con pericoli enormi per la salute pubblica. In questo settore, quali controlli effettuate?
R. – La principale barriera che opponiamo è una collaborazione che abbiamo con altri enti, come l’Agenzia delle dogane, per impedire che questo tipo di prodotti – non solo quelli farmaceutici, ma anche quelli alimentari – possano entrare all’interno dell’Unione Europea e del territorio italiano in modo irregolare. Il Nas di Firenze – e mi riferisco proprio a questo mese di aprile – ha bloccato tre plichi contenenti oltre 1600 confezioni di farmaci, che erano di provenienza presumibilmente cinese, perché le indicazioni nei farmaci non erano in italiano. Erano usati per la cura all’interno della comunità cinese stessa. Erano farmaci antiinfiammatori, antidolorifici, per il trattamento delle disfunzioni erettili. Tutti farmaci che erano assolutamente privi di autorizzazione per l’immissione in commercio nel territorio italiano.
D. – E’ vero che in alcuni di questi farmaci sono state trovate sostanze altamente tossiche, addirittura frammenti piccolissimi di marmo?
R. – Alcuni di questi prodotti contenevano – oltre ad una contraffazione del prodotto per almeno un principio attivo – degli eccipienti che non erano quelli regolari, del farmaco ufficiale, sostanze diverse e in alcuni casi si trattava di polvere di gesso, carbonato di calcio ed altre sostanze, che assolutamente non dovevano essere presenti nel farmaco destinato all’uso umano.
Si moltiplicano le notizie che riguardano sequestri di generi alimentari contraffatti, che rappresentano un pericolo concreto per la salute pubblica.

R. – Le modalità che adottiamo come Comando Nas sono quelle consuete: ovvero, i monitoraggi mensili, finalizzati e dedicati proprio a specifiche materie – quale può essere l’importazione di prodotti da Paesi extracomunitari – ma anche servizi ispettivi regolari eseguiti presso i principali centri di import-export o esercizi di vendita al dettaglio, o anche su segnalazioni che arrivano dal cittadino che riscontra la presenza di locali sporchi o per lamentele dovute a problemi di salute per il consumo di prodotti che non erano
a parere del consumatore stesso, regolari.
D. – Purtroppo, la sofisticazione alimentare è molto diffusa: quali sono i Paesi maggiormente coinvolti, quelli che producono questi alimenti contraffatti e pericolosi?
R. – Abbiamo notato una maggiore insistenza in Paesi extraeuropei, dove le condizioni culturali di igiene degli ambienti e delle modalità di produzione sono diverse rispetto a quelle europee. Abbiamo trovato, però, problematiche soprattutto nei Paesi dell’Estremo Oriente, sia per le modalità di trasporto e produzione, visto i percorsi lunghi che deve fare il prodotto, ma anche per i criteri igienico-sanitari che sono diversi rispetto a quelli europei.
D. – Come fanno i cittadini a rendersi conto che si trovano di fronte a un alimento contraffatto?
R. – Innanzitutto, bisogna selezionare negozi dove si acquistano i prodotti: che siano riconosciuti, catene di commercio famose, evitare i negozi strani o che non propongono i prodotti con indicazioni in lingua italiana. Poi, la confezione, l’etichetta, sono sempre il biglietto da visita del prodotto. L’indicazione deve essere in lingua italiana e non deve presentare manomissioni. Al momento del consumo, poi, il prodotto non deve avere sapori, odori, colori che possano dare il sospetto di alterazione del prodotto.
D. – Anche sul fronte dei farmaci, esiste purtroppo la sofisticazione: un fenomeno alimentato dal commercio via Internet, con pericoli enormi per la salute pubblica. In questo settore, quali controlli effettuate?
R. – La principale barriera che opponiamo è una collaborazione che abbiamo con altri enti, come l’Agenzia delle dogane, per impedire che questo tipo di prodotti – non solo quelli farmaceutici, ma anche quelli alimentari – possano entrare all’interno dell’Unione Europea e del territorio italiano in modo irregolare. Il Nas di Firenze – e mi riferisco proprio a questo mese di aprile – ha bloccato tre plichi contenenti oltre 1600 confezioni di farmaci, che erano di provenienza presumibilmente cinese, perché le indicazioni nei farmaci non erano in italiano. Erano usati per la cura all’interno della comunità cinese stessa. Erano farmaci antiinfiammatori, antidolorifici, per il trattamento delle disfunzioni erettili. Tutti farmaci che erano assolutamente privi di autorizzazione per l’immissione in commercio nel territorio italiano.
D. – E’ vero che in alcuni di questi farmaci sono state trovate sostanze altamente tossiche, addirittura frammenti piccolissimi di marmo?
R. – Alcuni di questi prodotti contenevano – oltre ad una contraffazione del prodotto per almeno un principio attivo – degli eccipienti che non erano quelli regolari, del farmaco ufficiale, sostanze diverse e in alcuni casi si trattava di polvere di gesso, carbonato di calcio ed altre sostanze, che assolutamente non dovevano essere presenti nel farmaco destinato all’uso umano.
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