martedì 14 giugno 2011

LO STATO: la necessità della cultura per l'azione politica

12 giugno 2011
La crisi profonda in cui si dibatte la Società riguarda ormai tutti gli aspetti della vita quotidiana, né si deve credere che i problemi materiali non abbiano anch’essi una radice più profonda, strutturale a un sistema che sembra giunto al capolinea.  Una crisi finanziaria a livello mondiale ha messo a nudo non solo l’inganno fondamentale di un’economia cartacea, ma anche e soprattutto l’inganno di una Società ormai priva di riferimenti, in cui tutto diviene possibile, perché nessuno sa più definire il confine tra il possibile e l’impossibile, tra il lecito e l’illecito, in definitiva tra il bene e il male. Lo Stato, espressione della Società che lo ha creato, è sempre più un fantasma, privo di un’identità e incapace di una reale tutela dei cittadini.
La convulsione politica è ormai la quotidianità nel nostro Paese, e le recenti elezioni amministrative hanno avuto toni isterici, inevitabili quando il confronto politico è ormai ridotto a scontro tra nemici, anziché a confronto tra progetti politici concreti. Non esiste più in Italia una Cultura politica. Chi non ha cultura politica, non ha in definitiva una politica. Una sinistra che esulta, non ha tuttavia nulla da dire, poggia sul nulla, e si rifugia negli estremismi per darsi un’identità. Una destra che piange deve rendersi conto che non poteva proseguire all’infinito in un’azione politica che, pur ricca di molte realizzazioni concrete, tuttavia non ha saputo darsi una base solida, un progetto politico concreto e globale, che peraltro può nascere solo se chi fa politica sa realmente perché la fa, e cosa vuole costruire.
Le sottoculture dominanti sono dei paurosi vuoti pneumatici, e qui si apre il problema più direttamente “nostro”, di noi cattolici. Siamo gli unici in grado, non per merito nostro, ma in virtù del fatto che il cattolicesimo non è un oscuro spiritualismo, ma è il sale della terra e la luce del mondo, siamo gli unici, dicevo, a poter esprimere un progetto politico vero, vivo e costruito per il bene della Società. La vecchia democrazia cristiana, assolto il suo compito storico di argine al comunismo, non seppe andare più in là e si adagiò nella pura gestione del potere, e per conservarlo non esitò a prostituirsi in mille modi. Fece molto per l’Italia. Di sicuro da un certo momento in poi non fece più politica, nel senso più nobile e vero del termine. Fece partitismo e spartizione del potere.
Dobbiamo costruire, praticamente ex novo, una Cultura cattolica che sappia generare un vero progetto politico. Né ci mancano i validi punti di riferimento, primo fra tutti il grande Pontefice Pio XII, capace di una visione sociale e politica di ampio respiro, profonda e ricca. Non si tratta, come paventeranno i laicisti, di costruire una teocrazia, bensì di costruire un progetto politico che finalmente abbia delle basi vere, non mendicate dalle dottrine decotte e ossequente alle mode correnti, ma fondato sulla roccia.
Tutto il resto sono parole, e se andremo avanti a parole vedremo solo la distruzione della Società, perché una Società senza valori e senza una cultura vera e legata a questi valori, è destinata a morire, schiacciata dal suo stesso vuoto. E se ben guardiamo, questa Società si agita già nei sussulti dell’agonia.
PER QUESTI MOTIVI, PER COLLABORARE ALLA COSTRUZIONE DI UNA CULTURA POLITICA CATTOLICA CHE POSSA RIDARE SPERANZA AL NOSTRO PAESE, ABBIAMO FONDATO “LO STATO”, RIPRENDENDO IL NOME GLORIOSO DELLE RIVISTE DI CARLO COSTAMAGNA E DI GIANNI BAGET BOZZO.
LO STATO si propone come strumento di cultura politica italiana, di studio filosofico, giuridico, storico e politico, per affrontare con realismo, e su solide basi, le problematiche dello Stato moderno.
LO STATO si presenta ora con contributi di Giulio Alfano, Piero Vassallo, Emilio Artiglieri, Guido Vignelli, Padre Giovanni Cavalcoli, Paolo Deotto.  
Chi desideri essere tempestivamente aggiornato sui nuovi articoli che verranno inseriti e sulle future iniziative culturali (convegni,dibattiti, corsi di studio) può inviare una mail a lo.stato@email.it , indicando nell’oggetto “Lo Stato – iscrizione agli aggiornamenti”.
Gli Autori che desiderino collaborare con LO STATO dovranno inviare i loro lavori, corredati da un breve curriculum, allo stesso indirizzo sopra indicato. La pubblicazione sarà effettuata a insindacabile giudizio del Direttore scientifico.


P. D.

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