Sono entrata in contatto con il Comitato no 194 qualche mese fa grazie a Riscossa Cristiana e, saputo della necessità di sensibilizzare le persone sul tema antiabortista e sullo scopo del Comitato, mi sono offerta di trovare dei luoghi dove il portavoce del Comitato, Pietro Guerini, potesse fare delle conferenze e trattare questi argomenti.
Dato il tema antiabortista e date le mie conoscenze tra i religiosi, suore e sacerdoti, mi è sembrato un compito piuttosto semplice da realizzare, ma che purtroppo si è rivelato molto difficile e mi ha riservato delusioni ed amarezza, perché, tranne in un caso in cui l’ospitalità è stata accordata, ho ricevuto sempre dinieghi motivati da “non lo riteniamo opportuno / non è il momento opportuno”, alternato da “abbiamo già tanti eventi”.
Non so se in questa società è ancora permesso scandalizzarsi, ma io mi sono scandalizzata! Il buon senso e la buona educazione mi hanno suggerito di accettare il diniego senza polemiche, ma avrei tanto voluto chiedere: scusi, ma di quale opportunità stiamo parlando ? forse di quella politica ? di quella socio-culturale ? devo quindi pensare che i religiosi hanno piegato il loro pensiero al pensiero politico-socio-culturale dominante indipendentemente dal disvalore di quel pensiero ?! devo pensare che piuttosto che “urtarsi” con il politically correct la loro coscienza riesce a convivere con la realtà in divenire di 5 milioni di feti soppressi, fatti a pezzi, buttati nei rifiuti, frullati per farne creme cosmetiche, dati alle case farmaceutiche per sperimentazioni ?! devo pensare che magari queste stesse persone sono state pronte a scandalizzarsi per il comportamento sessuale di Berlusconi ?! La differenza è che le donne che accettano gli inviti di Berlusconi, qualora non consenzienti e non maggiorenni, possono difendersi, citarlo in tribunale e soprattutto hanno una potenzialità massmediatica planetaria, al contrario i bambini soppressi nella fascia prenatale, sicuramente non consenzienti e non maggiorenni, non possono difendersi, non interessano a nessuno, non meritano neppure una piccola conferenza nella sala di un oratorio di provincia! Non sia mai che disturbino qualche animo sensibile tra quelli che praticano il politically correct ! Non sia mai che la parrocchia perda qualche praticante non credente !
Le delusioni non sono mancate anche da parte di alcuni cattolici laici, i quali, alla mia proposta di aderire al Comitato no 194, mi hanno risposto che piuttosto che il nulla è meglio questa legge. Anche a queste persone vorrei chiedere: perché un cattolico che dovrebbe considerare la Vita come dono di Dio e perciò inviolabile ritiene che una legge che finora ha permesso la soppressione di 5 milioni di feti sia da considerarsi migliore di una situazione in cui non è permessa la soppressione di bambini nella fascia prenatale ? Che forse il relativismo si è impadronito delle vostre coscienze ?
Confesso che dopo queste esperienze sono stata presa dall’indignazione e dallo sconforto, che peròsono svaniti come d’incanto sabato 28 maggio a Desenzano sul Garda dove si è svolta la prima Marcia nazionale per la Vita.
È stato bellissimo scoprire che esiste una realtà completamente diversa non narcotizzata, non appiattita dal relativismo, composta da laici e religiosi che hanno partecipato alla manifestazione per affermare senza timori che bisogna fermare il massacro dei bambini, che bisogna cambiare questa legge che nega ogni diritto al nascituro e che bisogna contrastare la cultura della morte che ha messo le radici nella nostra società.
Molti di loro, riuniti in varie associazioni, già operano attivamente in difesa della vita: soccorrono le future madri in difficoltà, informano sulle alternative all’aborto, sugli aiuti economici che ad esempio la regione Lombardia offre alle madri; ma ci sono anche gruppi di preghiera che si riuniscono davanti agli ospedali per la recita del santo Rosario per scongiurare gli aborti.
La preghiera in sostegno alla Vita è stata il tratto distintivo della manifestazione, soprattutto grazie ad alcuni gruppi (Movimento Mariano – Regina dell’Amore, Movimento con Cristo per la Vita, I Consacrati a Maria) che, corona alla mano, hanno animato il santo Rosario e i canti che ci hanno accompagnato durante tutta la Marcia nel percorso tra Desenzano del Garda e l’Abbazia di Maguzzano.
Tutto questo mi ha dato nuova speranza, la speranza che grazie alla volontà, alla comunione d’intenti e alla preghiera sarà possibile abrogare questa legge contro ogni logica umana previsione. A questo proposito ricordo quando nel settembre del 1683 l’Europa e la cristianità fu seriamente in pericolo per l’invasione turca e tutto sembrava perduto a causa della superiorità numerica dell’armata turca che assediava Vienna, porta dell’occidente europeo, e del disaccordo che regnava tra i vari capi di stato europei chiamati a fronteggiare il comune nemico. In quella circostanza fu provvidenziale l’opera di mediazione del beato Marco d’Aviano, che riuscì a far superare i personalismi e le invidie e a creare alleanza e amicizia tra i governanti, nell’esclusivo interesse dei popoli europei e della cristianità: la battaglia fu vinta dagli eserciti cristiani e la vittoria attribuita all’intercessione di Maria. Lo stesso mi auguro possa accadere per la battaglia contro l’aborto, ovvero che tutte le associazioni Per la Vita possano trovare un punto di incontro per combattere unite e sconfiggere il comune nemico della Vita che è la legge 194 e che tutti possiamo pregare perché Maria ci sostenga in questa battaglia culturalmente e numericamente impari.
Ho guardato le foto scattate il 28 maggio durante la marcia da Desenzano a Maguzzano e l’impressione che il Popolo per la Vita abbia iniziato finalmente il suo cammino è fortissima.
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